Con la vittoria di Domenico Caserta si è concluso con successo il Pizza World Cup 2012
Si è concluso a Ciampino (Roma), il “Pizza World Cup 2012” (Campionato del mondo di Pizza), la stupenda coppa è stata assegnata a Domenico Caserta con pizzeria a Ostia, dalla giuria che ha esaminato migliaia di pizze prodotte nell’arco di due giornate di gare interessanti le varie categorie alle quali oltre 130 pizzaioli si sono iscritti nella prima giornata con una eliminazione del 50% ed altri circa 150 nella seconda giornata ma con una penalizzazione iniziale di 60 punti per ogni gara. Alla cerimonia di premiazione insieme ad altri illustri personaggi è intervenuto anche l’On. Gianfranco Gatti. Un grande organizzatore come Alfredo Folliero, presidente dell’Unione europea pizzaiuoli tradizionali & ristoratori, insieme ai figli Mario, Augusto e Daniela ed alla moglie Flavia Ferraro, Discepola di Auguste Escoffier, non potevano non regalare all’Italia ed al mondo intero uno spettacolo per la pizza, con una location altamente funzionale per dare la migliore immagine di questo tanto amato prodotto leader della gastronomia e proiettarlo nel mondo nel migliore dei modi.
Nelle tre giornate del “Pizza World Cup 2012”, che vuole rappresentare la perfezione professionale, tanti sono stati gli avvenimenti che hanno interessato la manifestazione che ha riscosso gran successo non solo nel Pala Cavicchi di Ciampino – Roma, ma anche a livello internazionale e mondiale attraverso l’eco delle presenze di tanti pizzaioli stranieri provenienti da Giappone, Inghilterra, Francia, Olanda, Svizzera, Spagna, Turchia e Egitto, che certamente non rappresentano l’intero pianeta ma sono qualcosa che il professore Folliero spera di incrementare. Ne sono prova i contatti sviluppatisi tra il presidente dell’Ueptr ed i rappresentanti di Francia che hanno invitato Folliero ad essere presente ai loro campionati e a dare insegnamenti di pizza napoletana nel paese d’oltralpe con uno scambio di pizza innovativa nella nostra penisola e del Giappone per sviluppare nei due Paesi di diversi Continenti un accordo per la formazione di nuove leve in pizzeria. .
I premi assegnati per le varie categorie vedono oltre il vincitore assoluto Domenico Caserta determinato dalla somma dei punteggi ottenuti, nelle varie gare a cui ha partecipato delle sole batterie giunte in finale, i primi classificati vincitori a livello mondiale delle varie tipologie di pizza. La Campania si è particolarmente distinta con un primo classificato nella Pizza Margherita Doc, Salvatore Urzitelli, titolare della pizzeria “Addò Guaglione” in via Consalvo a Fuorigrotta Napoli, già altre volte vincitore di numerosi trofei che non sono solo coppe, pergamene o medaglie, ma una realtà che propone in gusti e fragranza con le sue pizze a tutti gli avventori che gli fanno visita. Ad attestare la professionalità di Urzitelli ed a confermare l’impegno che sviluppa nel suo locale che è anche ristorante il neo campione del mondo di Pizza Margherita Doc si è piazzato al 4° posto anche per la gara mondiale dello Spaghetto d’Oro elaborando, per la giuria del campionato a Ciampino, una tipica spaghettata napoletana. Urzitelli ha ricevuto anche la targa “The Creativy – <Pizzaiolo> Of al time < La Leggenda>”(il migliore pizzaiolo di tutti i tempi – la leggenda della pizza). Altro grande pizzaiolo che ha stravinto come primo classificato conquistando il titolo di campione del mondo per la Pizza in Pala, e per gli altri titoli mondiali un secondo posto per la Pizza in teglia, un terzo posto nella pizza No Glut ed un quinto posto nello Spaghetto d’Oro, aggiungendo così al titolo di campione del mondo per la Pizza Napoletana Stg del quale è detentore in campo mondiale attraverso la vittoria ottenuta a Las Vegas, è il grande maestro della Pizza Umberto Fornito, nome noto non solo a Napoli, ma nella Campania intera e nel mondo che primeggia specialmente per la Pizza Napoletana STG, personaggio che non ha ormai più bisogno di gare ne nazionali, ne internazionali per proporre la propria alta professionalità di “Maestro pizzaiolo”. La napoletanità della pizza è stata espressa anche da Alberto Arino, titolare della pizzeria “La Caraffa” in via Piave a Napoli con la conquista di primo classificato mondiale per la Pizza Margherita Scenografica. Anche Leo Michele pizzaiolo di Venosa, giunto quarto al mondo nella Margherita Doc e dodicesimo nella Pizza innovativa, è stato fortemente apprezzato dalla giuria che gli ha espresso grande ammirazione per le pizze che ha prodotto e proposte in degustazione con la sua gara.
La gara non è stata certo facile ed ovviamente anche se il giudizio della giuria è inappellabile, sono in tanti dei presenti a chiedersi come tanti pizzaioli diversamente apprezzati dai tanti presenti non abbiano raggiunto risultati ben più alti, venendo superati ed in particolare in gare dove la loro professionalità è altissima. Basti pensare ai grandi elogi ed apprezzamenti ricevuti da un campione di Calzone Doc dalla stessa giuria che ne ha determinato l’undicesima posizione fra i vincitori, o ancora una decima posizione per Salvatore Di Matteo nella Margherita Doc che tutti a Napoli conoscono per la grande perfezione nell’elaborazione e gusto ed ancora per lo stesso pizzaiolo la delusione di giungere sesto nella classifica premiati per la Pizza fritta per la quale sappiamo in tanti che non reggono confronti nella sua arte creativa di questo prodotto fatto a regola d’arte e che anche in questa competizione ha realizzato come elaborato eccellente. Ma le gare impongono dei regolamenti da rispettare e Di Matteo risulta infatti stravincitore per punteggio nella pizza fritta ma dato che chi non partecipa nella prima giornata di gare, ma solo nella seconda, viene penalizzato di 60 punti per gara, il seppur bravissimo pizzaiolo campione a Napoli delle due categorie per le quali è sceso in gara si è visto fortemente decurtare il punteggio ottenuto con il conseguenziale punteggio effettivo che non gli hanno permesso di divenire campione del mondo. Poi le gare hanno una giuria che, in questo caso, vedeva persone tanto qualificate nel settore che vuoi per gusto, vuoi per le tante pizze presentate in degustazione, hanno espresso dei voti che nell’arco dell’intera competizione hanno portato a dei risultati che ora sono il verdetto finale e che quindi devono essere accettati dai concorrenti senza polemiche ma solo con lo spirito di competizione e confronto come vuole l’humus di qualsiasi gara che vede una classifica finale. Certo non è facile accettare le parole del padre gesuita Francesco Bersini che recitavano: “Quando senti gli applausi del trionfo, fa’ che risuonino alle tue orecchie le risa che hai provocato con i tuoi insuccessi”, ma la vera umiltà va accettata con la realtà e la semplicità che sfocia nel non fare confronti e non dare importanza a misurazioni personali.
Comunque bando alle chiacchiere e visto che il giornalista è un attento osservatore degli eventi, devo dire che il regolamento stilato con tanto impegno per rendere più appassionante e competitivo il concorso non è piaciuto a tanti, ne ai concorrenti alle due giornate di gara, ne a quelli partenti penalizzati perchè partecipanti solo nella seconda giornata, per la prossima edizione si potrebbe pensare a revisionare le regole di partecipazione e a dettarne di nuove per il Pizza World Cup.
La kermesse è stato anche il momento che, subito dopo il taglio del nastro e la presentazione della ambita coppa, ha proposto una varietà di spettacoli iniziata con il Pizzart Hair Fashion show, organizzato dalla Follie Production e New Effetto Bellezza, durante il quale si è svolta una sfilata di moda, della stilista Giulia Deamina, ideatrice del marchio internazionale “Dea Diamond“. con live music e live show il tutto presentato da Fabrizio Pacifici.
A questo è seguita una cena d’apertura evento con un proseguimento danzante. Le due giornate successive hanno visto momenti di colloquio di docenti e professionisti dell’insegnamento dei segreti della pizza e quanto attiene ad essa, come il master sulle farine, ai tanti alunni degli istituti che sono intervenuti alla manifestazione. Un primo momento di grande impatto all’importanza di questo Pizza World Cup è stato dato dalla presenza di Massimiliano Bracalè presidente della Swisss School of Management presso l’Università Europea di Roma e Gaetano Pascale direttore consulente del dipartimento Criminologia dello stesso istituto che hanno voluto consegnare a Alfredo Folliero un attestato di merito conferitogli dalla Commissione per l’impegno che svolge a favore della diffusione della pizza nel mondo, evento storico che ha commosso Folliero anche per l’autorizzazione ottenuta per la prima volta di poter assegnare un prestigioso riconoscimento al di fuori della consueta programmata cerimonia ufficiale. Altro momento di rilevante importanza è stata la presentazione del libro sulla pizza “Ieri, Oggi e…Domani – la Pizza tra passato e futuro”, rifacentesi anche alla nota attrice napoletana Sofia Loren, che con il film da lei interpretato conquistò il mondo, presentato da Giuseppe Rotolo stesso editore e direttore della rivista “Pizza & Core” al decimo anniversario di pubblicazioni.
Elemento essenziale di questa manifestazione, patrocinata dal Comune di Roma che ha preso una svolta rispetto alle tante altre altre similari è proprio il valore dato alla divulgazione culturale del prodotto pizza e quindi non potevano mancare personaggi come Antonio Primiceri che è stato il primo ideatore e realizzatore di una associazione della Pizza a Milano l’Apes della quale è divenuto subito presidente ed insieme alla sua compagna di vita Maria Teresa Bandera continua a produrre da editore e direttore il magazine “Pizzapress” che da trenta anni è in continue crescite di successi. Al fautore della corretta informazione sulla pizza vanno aggiunte le partecipazioni all’evento, con grande impegno, di Carmelo Merenda, vice preside dell’Ipssar A.Volta di Patti e organizzatore partecipazione ad eventi, che insieme ad un gruppo di alunni di questo istituto alberghiero ed alla professoressa Patrizia Leonardi docente di Economia Aziendale e Area didattica ed amministrativa dello stesso istituto, sono giunti a Ciampino per far volare la pizza italiana ovunque ma con competenza e valorizzazione di professionalità nel settore e dei nostri prodotti tipici. Altro personaggio presente al Pizza World Cup, a completare il mondo dell’ospitalità che attraverso gli Ipssar e tutte le associazioni consorelle dell’accoglienza del turista possono e devono offrire in un paese come l’Italia che ha tutte le caratteristiche e potenzialità per attirare turismo, è stato il rappresentante dell’Associazione maîtres italiani ristoranti e alberghi Nino Calabria. Anche l’associazione “Verace Pizza Napoletana” di Antonio Pace non ha voluto mancare all’appuntamento organizzato da Folliero ed è intervenuta con il suo rappresentante Stefano Auricchio. Partecipe alla giuria di assegnazione del gran premio mondiale delle pizze anche Norma Lambertini docente universitaria, Enrico Bianchini direttore di relazioni internazionali dell’Istituto Mondiale della Pizza, l’Ispettore Capo di Polizia Romolo Pace e Marco Di Pasquale grande maestro e professionista salernitano dell’ arte della pizza. La volontà di sostenere l’operato sin qui fatto e dopo questo successo quello futuro è stato espresso dagli sponsor sostenitori del Pizza World Cup ed in primis da Giancarlo Cavicchi che con il suo complesso di ospitalità d’avanguardia si è proposto per ospitare anche le prossime edizioni di questo evento, segue a ruota Antimo Caputo giunto da Napoli con le sue note farine offerte per il lavoro di gare dei tanti pizzaioli partecipanti ed ancora la mozzarella di bufala campana offerta dal caseificio “euro Iovine” di Frattamaggiore. Sponsor presenti sono stati anche l’azienda “Dolce e Salato” produttrice di leccornie delle friggitorie e anche se marchigiana, ma con un grande rappresentante napoletano Luigi Gallo, l’azienda “Montagna” con Daniele Iori, esemplare produttrice di pasta tutta italiana e tutta di gran gusto per il grano impiegato per la realizzazione, solo di produzione del proprio parco granaio in provincia di Fano e con uova da suo esclusivo allevamento, con una varietà di tipi originali non solo nei formati ma anche nella composizione d’impasto come gli spaghettoni triangolari e le tagliatelle prodotte con l’impasto con farina di ceci. A soddisfare il beverage dei tanti presenti sono intervenuti per l’acqua l’azienda “Motette” di Molino delle Ogne – Scheggia Pascelupo PG e Birra Peroni. E sperando di non dimenticare nessuno aggiungiamo anche la sponsorizzazione data da “Gi Metal”.
Infine ecco le classifiche dei premiati per ciascuna categoria del Pizza World Cup 2012:
Margherita Doc: Salvatore Urzitelli, Gianfranco Ambrosino, Claudio Santarsiero, Michele Leo e Alessandro Ceci.
Calzone Doc: Luigi Fucci, Domenico Caserta, Francesco D’Aloia, Antonio Trivento e Claudio Vicanò.
Margherita Scenografica, ovvero Pizza Artistica: Alberto Arino, Antonio Sacco, Antonino De Turris, Angelo Stefano D’Auria e Aniello Rovezzo.
Pizza No Glut: Antonino Di Lieto, Antonio Lazone, Umberto Fornito, Francesco D’Aloia e Angelo Stefano D’Auria.
Pizza Fritta: Antonio Trivento, Aniello Rovezzo, Antonio Arino, Angelo Stefano D’Auria e Antonino De Turris.
Sapori del Sud: Arimistu Hiromasa, Matteo Villani, Antonio Lieto, Alberto Carianni e Antonio Esposito.
Pizza Dessert: Marcello Fotia, Breneldristiano Bertinotti, Aniello Rovezzo, Alberto Carianni e Natalino Migliorelli.
Pizza Innovativa: Thierry Graffagnino, Anatoli Kolev, Ichikawa Mitsuro, Vincenzo Trapanese e Antonio Pellecchia.
Pizza in Teglia: Alessandro Zompatori, Umberto Fornito, Attilio Razionale, Roberto Luongo e Antonio Trivento
Pizza in Pala: Umberto Fornito, Antonio Trivento, Domenico Caserta, Francesco D’Aloia e Roberto Luongo.
Spaghetto d’Oro: Matteo Villani, Francesco D’Aloia, Antonucci Gianni, Salvatore Urzitelli e Umberto Fornito.
Allievi: Alessio Mango, Bruno Mele, Giorgia Riggio, Simone Palumbo e Valerio Bianchi.
Giuseppe De Girolamo