Cosa mi aspetto dal 2011? Qualche consiglio per una migliore terapia della vita!
Chissà quante attese dietro l’angolo.. chissà quante speranze nel cuore. L’anno è cominciato da pochissimo e tra le tradizioni non scritte c’è quella di fare un bilancio dell’anno appena chiuso e avere dei buoni propositi per l’anno appena iniziato. Credo siano in pochissimi a ritenersi perfetti, neppure Snoopy in una sua famosa vignetta diceva “Io non sono perfetto. Sono quasi perfetto.”, quindi anche i migliori hanno qualcosa su cui migliorare e allora cosa è essenziale fare perché un nuovo anno sia veramente perfetto?
Economia: Stiamo vivendo un periodo di crisi. Se da una parte non bisogna lasciarsi andare dal pessimismo, dall’altra non bisogna neanche farsi prendere dallo shopping selvaggio sia per rispettare se stessi che gli altri.. Occorre dunque educarsi all’essenzialità.. ed educare ad essere essenziali. Razionalizzare gli acquisti, cioè, comprare cose utili e che comunque userò o indosserò e non farsi prendere dall’acquisto d’impulso soprattutto in questo periodo di saldi. Spesso capita di farsi prendere dalla voglia di acquistare solo per il puro gusto di farlo, è bello prendersi qualcosa per sé ma almeno pensate per esempio “mi metterò mai questa maglia?” (e se l’avete presa di due taglie in meno solo perché era in offerta e vi piaceva il colore… ammettetelo, farà solo posto nell’armadio). Oppure comprare l’ennesimo servizio di bicchieri se già ne possedete 256.
Più tempo per curare il cuore: Altro impegno essenziale è quello di dedicare tempo agli affetti cui per vari motivi, come gli impegni di lavoro, la fretta e anche per la pigrizia, non si riesce a dedicare un poco di tempo. Quindi andate a trovare la nonna, anche se è noiosa e ripete sempre le stesse cose. La zia che vi fa sempre un caffè orribile e se non vivete più con loro, anche mamma e papà; probabilmente vi chiederanno se mangiate abbastanza e se vi ricordate di prendere il fazzoletto prima di uscire, ma portate pazienza, in fin dei conti è perché si preoccupano per voi. Non facciamoci prendere dalla nevrosi da stress. Il cuore è come un recipiente che merita di essere ricolmato di affetti e questi affetti si coltivano in famiglia. Leggevo da qualche parte che in spagna “si affitta la famiglia” per colmare il vuoto della solitudine… siamo arrivati al colmo. In questo periodo di intenso individualismo abbiamo perso o stiamo smarrendo quella che è la cellula essenziale della nostra crescita: la famiglia. Diamo più spazio alla famiglia e agli affetti in famiglia!
Trovare del tempo per se stessi e soprattutto per la cura dell’anima: Altro impegno è di arricchirsi personalmente o meglio di imparare qualcosa di nuovo come imparare una nuova lingua, che fa sempre comodo anche dal punto di vista professionale, oppure fare un corso di fotografia, o di tecniche di decoupage o se siete timidi, di recitazione; in molte città il comune ha un nutrito calendario con ogni tipo di corsi a prezzi economici. Ma fare molta attenzione anche all’anima! Non siamo solo carne e corpo da nutrire, ma anche spirito ed anima e ciò che influenza più di tutti è proprio il cibo dell’anima. Sarebbe bello se personalmente ci sforzassimo di riscoprire l’importanza della nostra fede, del nostro credo, leggendo ad esempio il Vangelo, la Bibbia, oppure vedendo film del santi o scoprendo nuovi scritti dei Santi. Questa teoria se accompagnata alla pratica della fede (ove Sacramento dell’Eucarestia, almeno domenicale, e Sacramento della Confessione diventano essenziali!) potrebbe restaurare il volto della nostra vita e donarci una vera pace del cuore.
Sorridere: Qualcosa che invece non costa nulla è quello di sorridere più spesso possibile, in ogni occasione: alla vicina di casa quando la incontrate in ascensore, al vostro capo, anche se lo odiate immensamente, al collega chiacchierone che vi sommerge di parole… il sorriso ci fa bene e fa bene a chi lo riceve.. non costa nulla, ma ci rende più sani, più belli e più uomini!!
Buon anno,
Padre Claudio Marino
Se ti senti chiamato CHIAMA!!!
Per esperienze vocazionali o missionarie con i Padri Rogazionisti
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