CRACOVIA: LA CITTA’ DEI RICORDI
Tra le città polacche, sicuramente Cracovia è quella più visitata; con flussi turistici che si aggirano attorno agli 8 milioni di visitatori l’anno, la città è la meta internazionale più famosa della Polonia. Città unica dal punto di vista della storia e dell’architettura, ha fatto molto parlare di sé, soprattutto durante la Seconda Guerra Mondiale.
Una visita a Cracovia, sicuramente deve avere inizio da Rynek Glòwny (Piazza del Mercato),centro di tutte le attività della città. Contenuti nell’enorme Piazzale, la Bazylica Mariacki e il Pomnik Micklewicza sono tra i monumenti più importanti e più visitati della città. La prima è una Basilica di stupefacente bellezza con una pala d’altare raffigurante alcune scene della vita di Gesù opera di Wit Stwosz. Il secondo, invece, è divenuto il luogo conosciuto come “Il fondaco dei Tessuti”, un mercato per turisti dove è possibile acquistare ogni tipo di souvenir: da pellicce a icone russe.
Il centro storico della città è molto curato; una delle sue migliori attrattive è sicuramente il giardino che circonda tutto il centro antico, che, durante le giornate estive, diviene un riparo dalla forte calura che si abbatte su questa regione.
Allontanandosi dalla Piazza del Mercato, nella sua parte meridionale, ci si immette in Grodzka Street, strada principale dove sono concentrati molti ristoranti, tra i più rinomati della città. Tra questi sicuramente è doveroso ricordare “Marmolada”, nel quale, in un’atmosfera tutta polacca, è possibile assaggiare i migliori Periogi della città, serviti direttamente nella padella.
Alla fine della strada vi è il Castello del Wavel, luogo, secondo la leggenda, dove risiedeva un drago; il castello è il guardiano di un millennio di storia polacca. La fortezza alla sommità è stata la sede dei re per cinquecento anni, fin dagli albori della nazione; la grandiosa cattedrale è il luogo dove molti di loro riposano.
Nella sua storia, il Wavel, è stato luogo di cerimonie e momenti estremamente solenni.
Usciti definitivamente dal centro storico cittadino, è doveroso fare tappa a Kazimierz e a Podgorze, al di là della Vistola. Questi due quartieri cittadini sono il cuore della storia ebraica polacca. Il primo, era in antichità una cittadina separata da Cracovia, governata da Casimiro il Grande, da cui il nome Kazimierz, che gareggiava con Cracovia in splendore e cultura. Durante questo periodo, tutti gli ebrei scacciati dalla città di Cracovia trovarono rifugio nelle strade tranquille di Kazimierz le quali li ospitarono molte centinaia di anni. Le due cittadine si unirono durante il periodo austriaco andando a formare un unico grande centro metropolitano.
Al di là della Vistola, il fiume che taglia in due la città, è il quartiere di Podgorze, tristemente noto per essere stato il ghetto ebraico che durante i primi anni ’40 del secolo scorso ha ospitato più di settantamila ebrei internati lì dai nazisti.
Attrazioni del luogo sono innanzitutto la Plac Bohateròw Getta (Piazza degli Eroi del Ghetto) nella quale oggi è ospitato un monumento a ricordo degli ebrei che lì lasciarono tutti i loro averi, per poi essere internati nei campi di concentramento di Auschwitz e Plasow; nella stessa piazza è presente anche la Farmacia sotto l’Aquila appartenuta Tadeusz Pankiewicz, il quale, raggirando le autorità riuscì a tenere aperta la propria bottega nel ghetto fino alla deportazione finale distribuendo farmaci e portando “notizie dal mondo esterno”.
Poco distante dalla piazza è anche Via Lipowa, 4 sede della Deutsche Emaillewaren-Fabrik, chiamata a quei tempi anche Emalia, fabbrica di Oskar Schindler, il quale con raggiri e sottili giochi economici, riuscì a salvare millecento ebrei, divenendo, dopo la nomina dello Yad Vashem, Giusto tra le Nazioni.
Della fabbrica oggi non è rimasto nulla di originale se non qualche pressa e qualche residuo di produzione di oggetti smaltati. All’interno di essa è stato, però, realizzato un superbo esempio di museo interattivo totalmente dedicato all’occupazione nazista durante la Seconda Guerra Mondiale.
Ultima e non meno importante visita da fare, è quella ai campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau.
I resti degli ex campi di lavoro forzato sono a testimoniare la brutalità dell’essere umano nei confronti dei propri simili. “Il più grande cimitero del mondo” è stato definito, dove i nazisti attuarono il loro folle progetto di annientamento di più di un milione di ebrei.
La visita è unica e comprende entrambi i campi; il primo, molto ben conservato, è sede di mostre fotografiche del periodo della guerra dove è possibile respirare in ogni mm percorso la sofferenza, la cattiveria e la follia posta in essere in quei tremendi luoghi. L’ inquietudine aumenta nel momento in cui si entra nell’unica camera a gas rimasta intatta. Quelle mura sono testimoni muti di milioni di assassini perpetuati durante i grigi anni del regime e del potere nazista in quei luoghi.
Ultima parte della visita è il campo di concentramento di Auscwitz II conosciuto anche come Birkenau, altro luogo tremendo, protagonista di milioni di libri e di tanti film sull’argomento.
Oltrepassare la torretta d’ingresso direttamente sui binari, è un’esperienza che resterà dentro per tutta la vita, così come la visita alle baracche dove gli internati alloggiavano o i servizi igienici senza privacy.
Un viaggio a Cracovia, insomma, se fatto nel modo giusto diviene un’esperienza che resterà per sempre nel cuore e nella mente. La visita di quei luoghi diventa motivo di riflessione perché le cose accadute lì non succedano mai più.
A cura di Luigi Del Gaudio