“Crisi di valori per l’Italia dell’ex pm”
Gocce in bilico tra vasi politici già inconsciamente rotti , quest’ultima cade a fagiolo in seguito alla testimonianza dell’ex pm Antonio Di Pietro a Report. Troppe e imperdonabili incertezze, asserisce Donadi (capogruppo dell’Idv) , che ritiene aperto il conflitto. E già, perché di scontro aperto si tratta. Di Pietro sembra glissare e disorientare le sorti del partito , simpatizzando apertamente per Grillo. Un Donadi particolarmente infervorato, lo paragona addirittura a Berlusconi, sostenendo che il momento di sbandamento del leader, potrebbe quasi avere analogie con il decadimento della forza pidiellina; è deluso ed evidentemente pronto ad una scissione. Ma andiamo per ordine. Quali sono le radici della tanto rivendicata scissione? Il problema è di natura economica. Di Pietro avrebbe speso, i rimborsi elettorali versatigli dall’Idv, per l’acquisto di una decina di appartamenti per i suoi due figli, Anna e Antonio. Si difende dall’accusa, invitando a leggere la documentazione e sostenendo che, di fatto, i due non sarebbero i diretti intestatari, se non di soli due “appartamentini” con garage annesso. I restanti (quelli di Milano) sarebbero funzionali ai servizi pubblici. E quelli a Bergamo? Lì, afferma Di Pietro, ci sarebbe un solo immobile e per giunta di proprietà della moglie che, avendo messo a frutto i risparmi di trent’anni di professione, l’avrebbe così comprato a sue spese. Sul web tenta di chiarire ulteriormente la sua posizione, ma l’atmosfera ormai sa di freddo e gli equilibri , a quanto pare, vacillano per tutti . Eravamo già abituati a non considerare più i colori, la fama partitica e la fame di idee, ma qui si sta esagerando!
Francesca Morgante