CRISI ECONOMICA: DUE CASI DI TENTATO SUICIDIO IN UNA SETTIMANA
La scorsa settimana è stata caratterizzata da ben due gravissimi tentativi di suicidio nel nord Italia, per motivazioni legate alla crisi economica che attanaglia il nostro paese da ormai qualche anno.
Il primo caso a Bologna, dove un piccolo artigiano edile 58enne si è dato fuoco nella sua auto davanti alla ex sede dell’Agenzia delle Entrate, oggi sede della Commissione tributaria.
Erano le 8.15, racconta un testimone che ha visto tutto dalla sua abitazione, quando la Fiat Punto dell’uomo ha iniziato ad essere avvolta dalle fiamme. Poi un boato simile ad un incidente e subito i Vigili urbani della zona si sono recati sul posto. L’agente Lorenzo Rubbi racconta di aver immediatamente tentato di spegnere le fiamme con un maglione, aiutato da un passante che si è tolto la giacca ed ha aiutato le prime operazioni di soccorso. L’artigiano era ancora cosciente, e quando il Vigile gli ha chiesto cosa fosse successo, l’uomo ha risposto: “Ho tentato di uccidermi. Voglio morire, voglio morire”.
E aveva deciso di farlo proprio davanti alla sede delle Commissioni tributarie, a cui il cittadino ricorre in caso di conflitti col fisco, e proprio nello stesso giorno l’uomo doveva presentarsi al tribunale penale per una udienza per una vicenda di fatture false, forse nata dallo stesso accertamento fiscale. E’ noto che l’uomo qualche anno fa avesse avuto dei contenziosi legati al pagamento di alcuni tributi, ma nell’ultimo periodo aveva più difficoltà del solito.
Ora l’uomo è ricoverato all’ospedale di Parma in prognosi riservata e non ha ripreso conoscenza, ha riportato ustioni gravi sul 95% del corpo ed è sotto sedativi.
Non passano nemmeno 24 ore dopo questo dramma che un caso analogo viene registrato a Verona.
Proprio davanti al Municipio della città, infatti, una marocchino di 27 anni si è versato del liquido infiammabile da una bottiglietta e si è dato fuoco, dopo aver urlato “Sono quattro mesi che non ricevo lo stipendio. Sono un operaio edile e lavoro per un marocchino. Non voglio finire a spacciare o a rubare”. Nella stessa piazza era in atto un presidio a sostegno di una famiglia in difficoltà, e sono stati proprio i manifestanti a prestare i primi soccorsi all’uomo, insieme ai Carabinieri presenti fuori al Municipio, spegnendo le fiamme con gli striscioni che avevano preparato per la protesta.
In pochi minuti l’uomo è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Borgo Trento. Dopo un primo esame, i medici hanno subito fornito rassicurazioni sul suo stato di salute: a differenza di quello che era apparso nei momenti immediatamente successivi ai primi soccorsi, infatti, il giovane ha subito poco più di una bruciatura e non è stato necessario il ricovero ospedaliero.
La parola è poi passata ai Carabinieri riguardo alla denuncia degli stipendi non ricevuti da parte dell’uomo ed alla sua reale posizione lavorativa.
Mario Sabljakovic