Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior, diceva De Andrè… e aveva ragione!
Care lettrici e cari lettori di Donna Fashion News, si vede che qualcuno su in Liguria deve aver preso spunto dalle foto che i turisti, venuti in visita a Napoli, si facevano con lo sfondo di colonne e ziggurat di rifiuti, che ormai da tempo fanno da contorno a palazzi e monumenti, quasi fossero anch’essi delle opere d’arte da immortalare. Arriverà infatti a Genova il primo Museo della Rumenta, letteralmente “spazzatura”, “rifiuti” in genovese, che sarà inaugurato in occasione del Festival della Scienza, auspicabilmente per novembre 2011; promosso dal Comune ai Magazzini dell’Abbondanza nel Porto Antico, sarà ovviamente a costo zero.
Il Museo offrirà ai suoi visitatori la conoscenza del riciclaggio nelle sue varie fasi, del ciclo dei rifiuti, del loro riutilizzo, oltre a moltissimi esempi di arte nata da materiali di scarto. L’idea è stata proposta dal celeberrimo architetto Renzo Piano, che ha suggerito di creare un museo interattivo della spazzatura che contribuisse a diffondere la cultura del riutilizzo. Il progetto di creare un connubio tra arte e rifiuti era però già presente sul web: nel 2010 infatti Ecolight, un consorzio nato nel 2004 al fine di recuperare e smaltire i RAEE (Rifiuti da Apparecchi Elettrici ed Elettronici), mirando a diffondere le buone norme del riciclaggio e del riuso, spazzate via dal consumismo, lanciò il portale del riciclo, all’indirizzo internet http://www.museodelriciclo.it/; “Il Museo si propone di raccogliere le testimonianze di coloro che, attraverso un’idea, danno nuova vita agli oggetti ‘da buttare’” disse Walter Camarda, presidente di Ecolight.
L’iniziativa si “trasferisce” dunque dall’etere al corpo concreto; “Genova a novembre 2011 ospiterà l’assemblea europea delle Città Sostenibili”, spiega Pinuccia Montanari, assessore del Comune di Genova; “il nostro Comune vuole diventare la prima città d’Europa a sviluppare con un museo l’educazione ambientale, spiegando in modo interattivo e divertente il ciclo dei rifiuti.”
A cura di Germana de Angelis