Dal basso una nuova tv comunitaria e no profit: la realtà “Assalto al cielo”
Forte è il messaggio lanciato da “Assalto al cielo”, percorso orizzontale tra comitati di base, attori culturali, movimenti e medi attivisti, allo scopo di creare nel digitale terrestre campano il primo esperimento nazionale di tv comunitaria e no profit.
Un progetto che, analizzando profondamente il sistema informativo e i vari mezzi di comunicazione, punta a dare spazio a tutte quelle realtà troppo piccole per emergere da sole. E’ così che nasce il progetto: la voglia di creare dal basso una narrazione i cui protagonisti siano parte attiva del dialogo. Tramite il passaggio alla piattaforma digitale, si sono abbattuti notevolmente i costi d’accesso ma si sono rivelati in posizione fortemente vantaggiosa i soliti monopoli. Per far fronte all’esigenza di concretizzare il progetto, da Nicola Angrisano, nome simbolo di una rete in cui tutti possono essere responsabili o direttori, e da InfoTv nasce la prima festa sociale di autofinanziamento. Dal 24 al 26 Settembre 2010 l’ex cinodromo di Fuorigrotta, a Napoli, luogo solitamente chiuso al pubblico, si apre alla cittadina partenopea offrendo un momento di forte riflessione. Articolata con una serie di dibattiti, alle ore 18.00, seguiti dalla proiezione di film, alle ore 20.00, essa si presenta come un’occasione per offrire una radiografia completa di quelle che sono le competenze e le intuizioni di un “assalto” al cielo digitale.
E’ sorprendente vedere rivivere un tale posto con nuove idee, nate da soggetti che hanno deciso di fare rete, di mettere insieme le loro esperienze per crearne una sola. Da ciò deriva la scelta di creare una struttura centrale di info-point e mediacenter, gestita dalla rete MINA (Media Indipendenti Napoletani), che permetterà di registrarsi sulla piattaforma di lavoro http://www.assaltoalcielo.net.
I film proiettati sono: “Sangue Verde”, film di Andrea Segré, prodotto in Italia nel 2010, presentato dal forum antirazzista e da alcuni migranti intervistati nello stesso, in cui i “reduci” di Rosarno si raccontano; “Russulella”, prodotto nel 2009 da Woka e Università di Napoli Federico II, che narra della vecchiaia di un gay, costretto, dopo una vita di feste e sfarzi, a vivere in un monolocale, presentato da Lidia Ravviso; “LadyFilmine”, istantanea sulla prima edizione romana del LadyFest; “Democrazia sconfinata” (52’ – 2010), del regista Danilo Liciardello e la presenza di un gruppo di operai della Fiat di Pomigliano.
Accanto a tali input, la voglia di attirare i giovani, mediante la scelta dei concerti: i 99 Posse, i 24 Grana, i Mescla ma anche tanti altri gruppi, provenienti da tutta Europa. Un programma molto variegato, per un sogno: quello di dare contenuti non banali, per un nuovo modo di fare comunicazione. La sostanza, prima della forma. Una dimostrazione pratica che, nell’incertezza che caratterizza questo tempo, c’è chi non vuole smettere di pensare a delle valide alternative a quelle già esistenti, andando oltre le logiche di mercato. Segue video.
A cura di Lidia Ianuario