Diego Armando Maradona compie 50 anni
Cari lettori, questa settimana la nostra rubrica sportiva non poteva che essere dedicata ad uno degli uomini che con la sua classe ha reso nota la nostra città in tutto il mondo. Stiamo parlando dell’asso argentino, Diego Armando Maradona, che ha compiuto 50 anni. Considerato da sempre genio e sregolatezza anche per il suo difficile rapporto con gli amati odiati giornalisti, il Pibe de Oro ancora oggi fa parlare di se. Sono ormai poche le certezze che rimangono nel mondo del pallone, ma lo scugnizzo argentino con la sua fantasia e la sua genialità è considerato è c’è da scommetterci lo sarà ancora per molto, l’eterno numero uno.
Sono passati ormai molti anni da quel lontano 5 luglio 1984, giorno della sua presentazione ufficiale al San Paolo. In quell’occasione ad attenderlo nel catino di Fuorigrotta ben 70mila spettatori, che per vederlo pagarono una quota simbolica di mille lire. Bastarono pochi attimi e tra Diego e tutti i napoletani fu subito magia, un connubio speciale, un amore a prima vista senza eguali nella storia.
Con l’asso argentino vestirono la maglia azzurra in quel periodo anche altri giocatori di successo, tra i quali: Garella, Renica, Giordano, Ferrara e poi dopo Carnevale, Careca, Alemao. Nel 1987 arrivarono il primo scudetto e la Coppa Italia, nel 1989 la prima soddisfazione europea con la vittoria della Coppa Uefa, nel 1990 è di nuovo scudetto, accompagnato questa volta dalla Supercoppa italiana. Ma sul più bello, quando tutto sembrava non dovesse mai finire, arrivò l’addio. Furono tanti e forse troppi i problemi che portarono Maradona via da Napoli, ma non mi sembra giusto parlarne in questa occasione di gioia. In questi anni però l’affetto dei tifosi nei suoi confronti non è mai cambiato, anzi è cresciuto a dismisura tramandato di padre in figlio, come è accaduto anche nel mio caso.
L’ultima apparizione al San Paolo della “mano de Dios”, era soprannominato anche così per un gol di mano che permise alla sua Argentina di vincere i mondiali, è targata 9 giugno 2005, in occasione dell’addio al calcio dell’eterno amico, Ciro Ferrara. Il resto è storia dei nostri giorni. Non ci resta che salutare ed augurare al nostro campione, buon compleanno.
a cura di Dario Palladino