Dio propone all’uomo, mai impone
Cara Rossella,
sono triste ad avvilita perché vedo andare in fumo la mia speranza di un matrimonio sereno. Dopo tanti dispiaceri ho finalmente conosciuto un ragazzo serio, affettuoso, buono gentile, onesto. Dal primo momento siamo andati d’accordo su ogni cosa ma lui è ebreo ed io cristiana. Tra noi non ci sono problemi e pur essendo ferventi osservanti,abbiamo deciso di sposarci solo civilmente per evitare tante conseguenze relative alle differenti religioni. Ma i nostri genitori stanno creando problemi enormi e non ci lasciano assaporare le gioie della preparazione di questo importante giorno. Sia i miei che i suoi genitori non hanno mai voluto conoscersi, né approvano la nostra scelta di un matrimonio civile. Non ci aspettavamo un tale ostracismo, una tale chiusura. Com’è possibile non poter trovare un punto di incontro? Com’è possibile non gioire per la felicità dei figli? Possibile che ai nostri giorni le religioni ancora dividano in modo così estremo? Perché Dio, buono e tollerante con i propri figli,permette che accadano ancora tali situazioni? Non puoi capire il mio scoramento ed il mio senso di impotenza di fronte a tale circostanza. Com’è possibile che non esista nemmeno un punto di unione tra le varie religioni che consenta di poter affrontare con serenità un evento così importante?
Bianca
Cara Bianca,
hai ragione, ma qui non c’entra un punto di unione tra religioni ma di volontà delle rispettive famiglie e ti confesso che mi meraviglia un comportamento del genere, specialmente considerando la giovane età dei tuoi genitori e di quelli del tuo ragazzo. Tutte le religioni mirano al discorso dell’unità (proprio la famiglia del tuo ragazzo dovrebbe ricordare ciò che Dio disse ad Abramo, cioè che tutti i popoli del mondo alla fine si riuniranno). Quindi divisi per poi riunirsi…Forse è ancora troppo presto. Forse non siamo ancora preparati ad accettare il “diverso” e come diverso intendo qualsiasi persona che non ci “assomigli” in tutto e per tutto. Importante per tutti noi sarebbe poter pensare quotidianamente in vista di una unità e quindi comportarsi di conseguenza, allontanando superbia, egoismo, ambizione, presunzione, iniquità. In nome dell’amore, sentimento che dovrebbe dovrebbe essere filo conduttore delle nostre esistenze non solo per il nostro bene ma per il bene comune, perché l’amore è un sentimento contagioso che, se viene trasmesso anche agli altri in modo sincero e disinteressato, scivola anche nella nostra vita, sublimandola, arricchendola. Non credo, almeno per ora, sia facile che qualcuno dei rispettivi genitori rinunci al proprio credo e accetti,senza problemi ,quello dell’altra famiglia proprio perché divorati da un estremo egoismo e non coinvolti come voi due, da sentimenti di vero amore sincero. Ci si può invece impegnare in un dialogo di civile comprensione sia per per il bene comune che per voglia di pace e di rispetto. Mi chiedi perché Dio consenta queste differenze,queste situazioni. Non sono idonea a darti una risposta ma ti ricordo che tante domande rimangono senza risposta perché fanno parte di quei misteri che vengono accettati con la fede. Misteri della volontà Divina che per ora, in questa vita, non ci è dovuta risposta, proprio perché crediamo in Dio e nella sua imperscrutabilità. E poi ricorda che Dio non va mai contro la felicità dell’uomo, non intralcia i suoi progetti anche se egoistici e cattivi, in nome di uno dei tanti doni che ha regalato e quel dono si chiama”libertà”. “Dio propone all’uomo, mai lo impone” per questo lascia libero ogni uomo di accettare o rifiutare ricordandogli che, solo alla fine della vita, queste scelte verranno valutate.Cara Bianca, auguri con tutto il cuore e che Dio protegga le vostre vite ed aiuti i vostri genitori a rinsavire.
Rossella Argo
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