Disastro Concordia, il punto sulle operazioni
Ad una settimana di distanza dal disastro della Costa Concordia in prossimità dell’Isola del Giglio, sono molte le novità e le verità affiorate giorno dopo giorno sulle reali dinamiche e responsabilità di quanto avvenuto.
Il numero delle vittime accertate è arrivato ad 11, mentre ancora ventiquattro persone risultano disperse, e date le circostanze, la Polizia ha già prelevato campioni di Dna dei parenti di questi ultimi per favorire la rapidità dell’identificazione quando saranno ritrovati i corpi. Nelle ultime ore, per via dell’instabilità del mare che provoca il basculamento della nave, le ricerche dei sommozzatori sono state sospese, ma ad agire in favore della ricerca dei dispersi c’è il ROV, un robot subacqueo che sta effettuando la ricerca nell’area intorno alla nave.
Il ROV fino ad ora ha analizzato una superficie di circa 10.000 metri quadrati e sta registrando immagini anche sui punti di appoggio della nave. Tutti questi dati immagazzinati, saranno poi analizzati a terra per poter decidere il modo più sicuro per continuare le ricerche e poi procedere alla rimozione del relitto della Concordia, che avverrà grazie all’intervento della rinomata ditta olandese Smit Salvage, specializzata nella rimozione di relitti di grande portata.
Il responsabile dell’azienda che curerà questa operazione ha dichiarato che per svuotare le venti cisterne di carburante della Concordia occorreranno dalle 2 alle 5 settimane, mentre per le operazioni di rimozione della nave i termini di tempo sono quantificabili in alcuni mesi.
Intanto sul fronte indagini sembra appesantirsi la posizione di Francesco Schettino, il comandante della nave. Infatti, oltre alla telefonata tra lui e la Capitaneria di Porto che ha fatto il giro del mondo, potrebbe emergere anche un’intercettazione ambientale effettuata dalla scatola nera all’interno della cabina di pilotaggio. Stando infatti ad alcune testimonianze, il comandante avrebbe trascorso la serata (ed anche il momento dell’impatto) in compagnia di Domnica Cermotan, una 25enne moldava, ex dipendente della Costa Crociere come hostess, che poi sarebbe salita nella plancia di comando con Schettino che, stando ad alcune ipotesi, voleva esibirsi nel cosiddetto “inchino”, avvicinandosi il più possibile alla costa. I legali smentiscono, ma le registrazioni ambientali della scatola nera, appunto, potrebbero aprire nuovi scenari.
Delle indagini specifiche si stanno svolgendo sulla strumentazione di comando della nave, e da quanto si apprende, il timone sarebbe rimasto nella posizione che aveva nel momento dell’impatto, ovvero completamente virato a dritta, come se arrivando ad alta velocità si volesse scansare un ostacolo all’ultimo secondo.
Proprio nella giornata di ieri, intanto, durante la riunione del Consiglio dei ministri, è stato decretato lo stato d’emergenza 10 ed è stato varato il decreto sulle rotte a rischio che vieterà alle grandi navi da crociera di passare troppo vicino alla costa in luoghi come la laguna di Venezia o lo stesso arcipelago toscano.
Mario Sabljakovic