Disastro Ferrari, Vettel campione del mondo
Con i suoi 23 anni e 4 mesi, Sebastian Vettel è il pilota più giovane ad aver vinto un Mondiale di Formula Uno. Insieme a Schumacher, è l’unico tedesco ad essersi imposto nella storia di questo sport. Considerato da molti un vero e proprio predestinato, il talento della Red Bull inizia la sua carriera prima sui Kart, per poi vincere nel 2004 la Formula Bmw e passare nel 2007 alla Formula Uno. Nel 2008 conquista a Monza la sua prima vittoria, diventando così il pilota più giovane a vincere su questi bolidi. Anche nella gara odierna ad Abu Dhabi, il tedesco dimostra ancora una volta di essere tra i più veloci del circus. Partito dalla pole impone alla corsa un ritmo infernale, riuscendo senza problemi a giungere primo sul traguardo. Alle sue spalle Hamilton e Button su McLaren. Solo settimo Fernando Alonso, imbottigliato nel traffico dietro Petrov dopo l’ingresso della safety car. A far discutere in casa Ferrari, le frettolose soste ai box che hanno condizionato pesantemente tutta la gara. La classifica finale vede: Vettel a quota 256, Alonso 252 e Webber 242. Nulla da fare dunque per i tanti tifosi della rossa a cui non resta di sperare per il prossimo anno.
Cari lettori, grazie per averci seguito per tutto l’arco della competizione. Sebbene la stagione automobilistica sia giunta al suo termine, cercheremo comunque di tenervi informati su tutto il mondo delle corse.
Vi lascio con le parole del neo campione 2010, Sebastian Vettel: “Ho guidato il Mondiale solo una volta. Ma l’ho fatto quando contava. È stata una stagione durissima dal punto di vista fisico e mentale. Io ho sempre creduto in me stesso, nel team e nella macchina. Non so quante volte sia cambiato il leader durante il Mondiale, la situazione è cambiata tante volte. La Ferrari sembrava in difficoltà all’inizio dell’anno ma poi è venuta fuori alla grande, la McLaren con Hamilton ha guidato il campionato. Insomma, è successo di tutto. Il mio viaggio con la Red Bull è stato incredibile, ci sono stati momenti belli e momenti tristi. Ma adesso sono qui e sono campione del mondo”.
a cura di Dario Palladino