DIVERTIMENTO SICURO
Tutti noi siamo abituati a pensare al “divertimento” come un momento di di festa, di svago e di evasione ma, nella nostra cultura, questo “divertimento” non è completo se non accompagnato da un “brindisi” o da una semplice “bevuta”(vino, birra, superalcolici, aperitivi etc…), condivisa con i nostri compagni di festa! Questo è quello che si evince, dai comportamenti assunti da adulti e non, nel nostro paese! Etimologicamente “divertimento” dal latino “volgere altrove”, “allontanarsi” indica effettivamente un momento di evasione, quindi ben venga che , dopo una settimana di lavoro, o di studio se parliamo di adolescenti che ancora frequentano la scuola, si abbia desiderio di “svagarsi” e “volgersi altrove” ma…la cosa di primaria importanza è riuscire a dare un indirizzo a questo “altrove”, dargli una giusta direzione!
Gli adolescenti che sempre più presto si avvicinano al consumo di bevande alcoliche (secondo una indagine dell’Istituto Superiore di Sanità iniziano ad 11 anni) sono dediti alla cultura dello “sballo”, legata al divertimento visto non come una evasione sana dopo le fatiche dei propri doveri, ma una situazione in cui si deve giungere all’eccesso, si deve volgere in un “altrove” non reale con l’utilizzo di alcolici, superalcolici e/o altre droghe. La cultura del bere attualmente diffusa tra i giovani segue sempre più frequentemente standard orientati verso modelli di “binge-drinking”, di abuso concentrato in singole occasioni, pensiamo ai week-end e alle serate in discoteca. Qui i ragazzi consumano cocktailsalcolici e/o superalcolici senza limite alcuno, associati magari ad altre droghe e, fanno quasi a gara…perché “chi beve tanto” e “lo sa reggere” è “in gamba” attira la “stima” e l’ammirazione dei suoi coetanei….quando non succede nulla di drammatico! Sì, perché purtroppo queste serate che dovevano essere di festa troppo spesso sfociano in tragedia. Questo ovviamente nella piena incoscienza, inconsapevolezza e disinformazione sui rischi che corrono assumendo questi atteggiamenti!. E’ pur vero che l’età adolescenziale è quella in cui ci si sente padroni del mondo, invincibili e si crede che mai nulla di male possa accaderci perché ci si sente forti e spavaldi ma…a questo punto il compito più oneroso e responsabile spetta alle istituzioni, alla famiglia e a tutti coloro che in qualche modo incidono sulla formazione e lo sviluppo degli adolescenti! Quindi si deve intervenire non solo su quest’ultimi che magari “incoscienti” non hanno la percezione del rischio, ma sulla famiglia che per prima deve capire i rischi e i danni che possono causare comportamenti leggeri sull’argomento assunti da loro stessi. Mi spiego meglio. Mi chiedo quanti genitori “parlando bene e razzolando male” indicano ai figli che vanno in discoteca, comportamenti “sicuri” incentivano, ad esempio, a far sì che nel gruppo ci sia il “Bob” di turno che rimanga sobrio per guidare la macchina, e loro stessi non si siano mai messi alla guida dopo aver bevuto al ristorante? L’esempio dato dal loro stessi (i genitori) in queste circostanze, potrebbe costituire un’ arma più forte di qualsiasi proibizione o “consiglio” dato ad un ragazzo che nell’età del cambiamento non accetta di buon grado “ordini” da quei genitori esigenti, adulti e soprattutto lontani dal proprio mondo! Molto importante è la distinzione da fare se, ad assumere sostanze alcoliche, è un uomo o una donna, l’età, il peso, l’altezza e se l’assunzione avviene a stomaco vuoto o pieno!. I minorenni (sotto i 16 anni esiste il divieto, non rispettato, di somministrazione di bevande alcoliche) sono più vulnerabili in quanto il loro corpo, non ha la capacità di metabolizzare l’alcol, né la maturità necessaria a gestire responsabilmente una bevanda alcolica. I locali notturni, attualmente hanno l’obbligo di esporre delle tabelle dove si può leggere con quale quantità alcolica (in base alle caratteristiche personali sopra menzionate) ci si può ancora mettere alla guida (quindi senza superare lo 0,50 grammi litro)o invece bisogna aspettare!. Si deve incentivare la consultazione di queste tabelle perché, per quanto criticate e magari ritenute inutili, possono essere uno strumento utile per aumentare la consapevolezza di chi, “sapendo” di aver “esagerato”, responsabilmente decide di non mettersi alla guida di nessun veicolo!. Facciamo un esempio: un ragazzo di 20 anni che pesa 75 Kg che ha bevuto a stomaco vuoto 2 birre doppio malto da 33cl=il tasso alcolemico atteso(che è l’alcol presente nel sangue) per ogni bicchiere è di 0,52+0,52=1,04 grammi litro. In questo caso non ci si può mettere alla guida, primo perché si è superato il limite consentito dalla legge che è di 0,50 g/l, ma soprattutto per non incorre in rischi per la propria vita e per quella altrui. A questo punto non resterebbe che dare le chiavi della propria auto ad un amico che non abbia bevuto o aspettare il tempo necessario per smaltire la sostanza alcolica. Per ogni bicchiere consumato basta un’ora per smaltirlo, quindi in questo caso un’ora non basterebbe in quanto si rimarrebbe ad un tasso alcolico di 0,52…quindi bisognerà attendere un’ora e mezza! Molto differente la situazione se a bere alcolici è una donna in quanto il corpo delle donne contiene una minore percentuale di acqua rispetto agli uomini, per cui, dopo aver bevuto un uguale quantitativo di una bevanda alcolica la concentrazione di alcol nel sangue delle donne è maggiore rispetto a quella degli uomini. Esempio:.una donna, peso 65 Kg, che assume a stomaco vuoto 2 birre doppio malto=. alcolemia attesa: 0,78+0,78 = 1,56grammi/litro (la tabella completa sul sito del Ministero della Salute http://www.ministerosalute.it/dettaglio/phPrimoPianoNew.jsp?id=182 ). Le istituzioni si stanno muovendo nella giusta direzione per aumentare la consapevolezza dei rischi derivati dall’assunzione di sostanze alcoliche e una delle ultime iniziative promossa dall’Istituto Superiore di Sanità nominata “Naso rosso” si propone di limitare gli incidenti stradali agendo in tre diverse direzioni: prevenzione e informazione nei locali , formazione di barman e buttafuori e sperimentando nuovi metodi di prevenzione e soccorso, primo fra tutti la possibilità di “traghettare” a casa i soggetti troppo ubriachi per guidare. Questa e molte altre iniziative che incentivano a un “divertimento sicuro” devono essere la strada da percorrere da tutti noi per assicurarci un graduale, ma efficace, cambiamento della nostra cultura e raggiungere obiettivi degni per poter competere con altri paesi Europei che son molto avanti, rispetto al nostro paese.
A cura di Debora Pellegrino