Dormire peggio dormendo da soli
Uno studio dell’Università di Chicago ha verificato che quando dormiamo da soli, isolati dagli altri, senza un compagno o una compagna di vita dormiamo peggio.
Sembrerebbe infatti che la nostra solitudine influenzi il sonno con frequenti risvegli notturni anche se apparentemente dormiamo lo stesso numero di ore e ci sembra tutto normalissimo.
Lo studio pubblicato su SLEEP ha preso in esame una comunità chiusa di 95 persone con una età media di 40 anni (il 55% della popolazione femminile). Per prima cosa sono stati effettuati dei test psicologici sui livelli di solitudine percepita, stress, ansia e depressione; dopo, attraverso un actigrafo da polso, è stato controllato il sonno per una settimana.
I dati ottenuti sono stati quindi “ripuliti” dei vari fattori che potevano influenzare il risultato dell’esame come l’ansia o lo stress. Dopo la “pulizia” si è messo in evidenza come l’unico parametro significativamente importante con il sonno cattivo sia la solitudine percepita.
La possibile spiegazione a questo fenomeno è da collegarsi al fatto che l’uomo ha dovuto da sempre far affidamento alla sua comunità per poter sopravvivere. Sentirsi soli farebbe percepire la mancanza di questo senso di protezione sociale.
Un buon metodo per compensare il fenomeno della solitudine è quello di fare un bagno caldo. Il calore infatti avrebbe un inconscio legame ancestrale che rievoca l’abbraccio della mamma e quindi il senso di sicurezza mancante.
A cura di Alessandro Amitrano