DOTTORE, TI AMO
Cara Rossella,
frequento lo studio di uno psicologo da inizio anno, dopo un lungo periodo di problemi e crisi familiare.Il problema è che, oltre a sentirmi meglio sotto un punto di vista terapeutico, mi sto accorgendo di pensare a lui spesso, troppo spesso…Insomma mi piace moltissimo, provo nei suoi confronti un forte trasporto emotivo, comincio a fantasticare…Non penso lui se ne sia accorto anzi temo confessargli questo mio sentimento perché penso che mi inviti ad andare da un altro terapeuta e per me sarebbe la fine di un periodo stupendo. Non penso ad altro, durante la settimana, che arrivi il giovedi pomeriggio per vederlo ed a volte immagino che anche lui si dica innamorato di me.
Marcella
Mia cara,
accade spesso, ma non in tutte le psicoterapie, che il paziente si innamori del terapeuta, proprio per la particolare relazione che si instaura e tutto ciò, secondo Freud, permette di agevolarne il miglioramento. Secondo alcuni famosi psicoanalisti infatti, la relazione che si viene a creare fa rivivere i rapporti, ora mascherati sotto diversa forma, che hanno originato il trauma primario, conflitti che possono essere anche quelli tra genitori e figli o qualsiasi rapporto col mondo circostante. Ovviamente anche il fatto che ci sia una persona che aiuti, consigli ed ascolti fa scattare un certo interesse così che questa figura viene idealizzata come indispensabile. Ma, anche se ciò dovesse accadere, mai e poi mai il terapeuta dovrebbe mostrare interesse affettivo nei riguardi del paziente, perché ciò significherebbe non solo trasgredire a principi etici e professionali ma perché risulterebbe invalidante per il buon fine della terapia e nuocere gravemente alla psiche del paziente, provocando ulteriori traumi difficili da risolvere. Chi decide di sottoporsi ad una psicoterapia sa bene che deve sfidare la sua interiorità, in cui spesso sono celati “nemici” che non permettono di affrontare sia la confusione che la paura che accompagnano il cambiamento che poi farà stare bene. Tu sei attratta da chi ha il compito di “farti crescere”, ma sei anche affidata a lui, quindi in suo potere…Allora sii sincera e lui si mostrerà coscienzioso e responsabile se dovesse accorgersi che la situazione può sfuggirgli di mano e, se non dovesse riuscire a gestirla, necessariamente dirigerti verso un altro collega. Egli sa di questo rischio, ha imparato durante la sua formazione a separare la professione dalla sua vita privata, cosi da non permettere che nessuna “fantasia” possa coinvolgerlo, danneggiando la relazione tra lui e te. Ogni infatuazione potrebbe trasformarsi in amore, e l’amore è un sentimento potente, a volte pericoloso perchè porta a sentirsi sopra le righe, spesso esaltati e quindi fortemente vulnerabili e lui di ciò ne è consapevole. Quindi il mio consiglio è di non aver timore o pudore a confidarsi, cosi da rendere la terapia valida anche se ne capisco la difficoltà ma, ti ripeto, lui sa bene che capita spesso, anzi è un passaggio quasi obbligato e può solo apprezzare questa tua sincerità, prima che questo sentimento possa divenire patologico, invece di essere elaborato in modo corretto.
Rossella Argo
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