Due giorni di successi e speranze future sono il compendio di “Vini, Ville e Sapori”
Ed ora pronti per EXPO’
Si son spente le luci della nona edizione della manifestazione “Vini, Ville e Sapori”, che ha confermato la validità dell’iniziativa messa in campo da Felice Biasco il quale, in virtù di questo, già punta all’edizione 2016, ma cosa ancor più importante, si è acceso un faro di speranze per un ulteriore successo all’Expo di Milano.
Ad ospitare la due giorni di Vini, Ville e Sapori è stata la residenza neoclassica di Villa Pignatelli, di fronte alla Villa comunale di Napoli nel suo arredo, testimonianza di un ricercato gusto eclettico, tipico dell’Ottocento, che riprende elementi desunti da stili diversi, dal neobarocco delle consoles al neorinascimentale utilizzato nel fastoso mobilio della Biblioteca,
La scelta della location, che mira a scoprire e valorizzare le antiche dimore storiche italiane attraverso l’enogastronomia di qualità, ha fatto registare, come per gli anni precedenti in altre ville, lusinghieri riscontri di apprezzamenti sia da parte del pubblico che degli operatori coinvolti, desiderosi di scoprire nuove occasioni di conferma e valorizzazione della qualità dei prodotti offerti dalla terra campana.
Felice Biasco, presidente di Mekers ha aperto la manifestazione annunciando che il wine show “Vini, Ville e Sapori” ha ricevuto il patrocinio del Padiglione Italia di EXPO’ 2015. in programma a Milano dal 1° maggio al 31 ottobre.
“Vini, Ville e Sapori” è organizzato da Makers Eventi con S&Ph, con il patrocinio di Regione Campania, Comune di Napoli, Fondazione Ente Ville Vesuviane, Camera di Commercio di Napoli, Unione degli Industriali di Napoli (sez. Agricoltura), Parco Nazionale del Vesuvio, e la collaborazione di Fipe-Confcommercio Napoli, Confartigianato, Coldiretti, Slow Food Condotta di Napoli, Onaf, Associazione Italiana Sommelier, Toffini Academy, Città della Scienza, Adi, Aiap, Malazè e Ideas-Creactivitas.
Subito dopo l’Inaugurazione della kermesee, Antonio Limone, commissario dell’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno), ha aperto i lavori convegnistici ed ha relazionato sul Progetto Regionale “QR Code CAMPANIA” per la certificazione della salubrità della filiera agroalimentare illustrando i risultati, sin qui ottenuti, che pongono i prodotti campani agroalimentari in una posizione, vivaddio, non più di discriminazione, ma di gran superiorità e pregio rispetto anche ad altri tanti prodotti di eccellenza che l’Italia può vantare. Il direttore di Coldiretti Campania, Simone Ciampoli, ha affermato ”Coldiretti ha tenuto un atteggiamento prudente, rigoroso e attento condividendo insieme alle difficoltà e al disagio dei produttori quelle dei cittadini per le incertezze sollevate con le vicende legate alla Terra dei fuochi. Un impegno presente e continuo volto a garantire con scrupolosi ed attendibili controlli e accertamenti le dovute certezze per imprenditori agricoli e consumatori sulla qualità delle produzioni agroalimentari campane. Con la quantità e la qualità di analisi effettuate, anche da altre istituzioni, è arrivato il momento di raccontare la realtà della terra dei fuochi, di cosa c’è nei prodotti agricoli, per distinguere il valore autentico del Made in Campania che sta nell’assoluto rispetto delle regole per la sana e sicura alimentazione”.
Il nutrito programma della due giorni di cultura in senso lato ha riscosso un successo, al di sopra delle tante aspettative, con percorsi di degustazione, laboratori, eventi dal vivo e presentazione di libri, aperti al pubblico di appassionati e non solo, insieme con forum e business lab rivolti alle aziende e agli operatori della filiera agroalimentare, dando un ulteriore conferma di validità al lavoro organizzato da Makers Eventi in collaborazione con S&Ph che, da nove anni, abbina in un format itinerante la scoperta del gusto e le eccellenze enogastronomiche campane con la bellezza dei siti di interesse storico-architettonico.
In riferimento ai momenti convegnistici ricordiamo alcune considerazioni fatte da Limone sulla salubrità della nostra filiera agroalimentare ed il richiamo ad una corretta informazione quando si parla dei nostri prodotti e di cibo perchè ora: “con la nostra strategia di controlli, sappiamo ogni litro di latte chi lo fa e quanta mozzarella si fa con quel latte, non c’è più il latte congelato a terra;
abbiamo sradicato la brucellosi; combattuto la diossina e qualcuno dice ancora che è sui pomodori, ma sui pomodori la diossina, che non è un grande problema per i vegetali, non può esserci perchè può essere presente solo nei prodotti che contengono i nitidi grassi, quindi il problema può esserci con i prodotti del latte non con il pomodoro”.
Altro interessante momento di chiarimenti ed approfondimenti su alcune problematiche interessanti il comparto vitivinicolo, agroalimentare ed il suo sviluppo attraverso varie sinergie e strategie, ha visto l’intervento di esperti del settore, a cominciare da Banca di Credito Cooperativo, moderati dal prof. Riccardo Resciniti.
Si è discusso sul ruolo ed il supporto che L’ICE offre alle aziende italiane; si è parlato poi di strategie e politiche per una corretta gestione delle attività di esportazione ed internazionalizzazione attraverso la visione di Tirex Consulting; mentre lo studio La Greca & Partners ha affrontato il problema della fiscalità internazionale, strumenti ed opportunità; ed ancora lo studio legale Musella ha delucidato gli uditori sul come agire sui mercati internazionali per la gestione di marchi e brevetti. Prima dello scoprire il modo migliore, consigliato da S&PH, per comunicare brand e prodotti sui mercati esteri in modo efficace, di grande importanza è stato anche ascoltare come la Banca di Credito Cooperativo di Napoli intenda supportare le imprese del territorio per internazinalizzare il loro business.
Fra gli altri momenti di incontro del pubblico con qualificati personaggi di grande esperienza per scoprire o meglio conoscere le strategie del “Food for Design – Design for Food”, nuovi scenari del cibo tra contaminazioni culturali e innovazione sociale, interessante ed essenziale è stata la collaborazione di competenti, di Ideas, Creativitas, Adi e Aiap, che hanno stimolato il numeroso pubblico presente in sala a porre nuomerose domande con il riscontro di una precisa risposta dei partecipanti al convegno – dibattito.
Sono intervenuti Salvatore Cozzolino presidente di ADI Campania, Antonio Puzzi project manager di Slow Food Italia, Mauro Olivieri Food Designer, Carla Giusti Fonfazione Città della Scienza, Carlo Olivari chef e designer, Enrico Di Salvo medico di Soirridi Africa e Università Federico II di Napoli, Fabio Borghese direttore di Creactivitas e Carla Langella Dicdea Seconda Università di Napoli
Le due giornate di “Vini, Ville e Sapori” sono state vissute, da tanti buongustai richiamati dall’evento, tra “percorsi enogastronimici” che per gli interi due giorni hanno visto la partecipazione di numerosi produttori di vere chicche che la Campania può vantare, i quali hanno messo in degustazione i loro prodotti ricevendo grandi elogi dai sostenitori del “provare per credere” molti dei quali si sono trattenuti nella prima serata partecipando, con una incredibile richiesta di accesso alla cena che non è stata cosa facile garantire a tutti i desiderosi. Cosa ancor più indicativa della gustosità del menù del primo giorno, elaborato dalla rinomata scuola di cucina “Toffiny Accademy” con lo chef Antonio Sorrentino, è stata la richiesta, iniziata dalle prime ore della seconda giornata di “Vini, Ville e Sapori”, per l’ottenimento di un biglietto di accesso alla cena conclusiva della manifestazione che già dal menù, come poi confermato in campo, risultava ancor più strordinaria, impegnativa ed eccellente per lo “stellato” Sorrentino che con la sua grande professionalità e passione è comunque riuscito ad accontentare un numero sensibilmente superiore non dei soli previsti ospiti, ma di tutti quelli che sono stati aggiunti al numero limite previsto. Comunque, anche chi non ha potuto gustare le due prelibate cene, ha potuto con i percorsi enogastronomici, attuati nelle intere due giornate, deliziarsi tra continue degustazioni ai banchi assaggio creati per l’evento, arricchite da leccornie che gli chef di “Toffiny Accademy” sotto l’attenta guida dei due soci titolari della Accademy culinary school napoletana Alberto Bertamino Panaging Partner e Luigi Fusco Direttore, continuavano a produrre e servire, il tutto accompagnato da un grande assortimento di vini delle nostre cinque province che una squadra di esperti sommelier dell’AIS consigliavano in abbinamento.
Vini stupendi come quelli di Salvatore Varriale, titolare del famoso e seducente ristorante “Rosiello”, per la posizione a Posillipo dominante l’intera collina di Marechiaro con lo stupendo panorama dell’intero golfo, ma ancor più per le prelibatezze che il ricco menù prevede, che si completano con il rosato dall’etichetta “Ncopp” o Capo ‘e Pusilleco addiruso, addò stu core se n’è ghiuto ‘e casa, ce stà nu pergulato d’Uva Rosa” oppure una Falanghina tardiva o un Perepalummo Santo Strato, prodotti direttamente da Varriale con le uve dei suoi terreni che da sotto il ristorante scendono verso mare. Ancora vini come quelli prodotti con gran passione da giovani, come quelli dell’Azienda Agricola “La Cantina del Vulcano” di Somma vesuviana e quelli di Costantino Brancia d’Apricena.
Altra tipicità di gran valore e personalità è quella dei formaggi che la nostra regione ha ed anche questo aspetto è stato messo in luce dal’Onaf che attraverso una degustazione guidata ha presentato questi sapori come quelli tipici del Parco del Matese con il Caseificio ”Alta Mangiuria” di Alife CE.
Certamente non è mancata la possibilità di gustare veri e propri elisir naturali ed artigianali di liquori elegantemente prodotti e presentati, da Luisa, anima di “Alma De Lux2” di San Giorgio a Cremano, in simpatiche, signorili ed attrenti confezioni, ma quel che più conta veramente originali nei sapori e gusti, senza sostanze chimiche per poter dare al prodotto una unicità indiscussa. Chi poi è astemio ha trovato in “Arnone” che con antiche foto del maestro Ruggiero attraverso un manifesto dal titolo “C’era una volta la dolce vita “ che ricorda l’anno 1907, stà riportando ad un nuovo successo tante bevande che storicamente ha prodotto e perfezionato nel tempo come la Spuma, il Carciofo e tate altre, ma principalmente la famosa “Gassosa” per la quale ha creato convincenti confezioni con foto ricordo di un acquaiolo napoletano, uno dei tanti chioschi detti ‘a banca ‘e l’acqua, e con bottiglie dove in trasparenza sul retro dell’etichetta è possibile leggere: “3/4 di vino + 1 gassosa = con Arnone è un’altra cosa”. A concludere una degustazione di cibo, o anche in altri momenti, a Napoli si sa che un buon caffè non può mancare e con macchine da caffè Mahella e le cialde Passalaqua è stata garantita anche questa esigenza. Tante specialità ancora i pomodorini del Piennolo Dop di Pasquale Imperato con le sue altre specialità di Portici o come paste speciali, pomodori, olio exvo e liquori estratti ed aromi naturali che 4 sorelle Alessandra, Antonella, Loredana e Rosanna propongono con la loro azienda ”Dieciprimi” di torre Annunziata
Altri momenti di questa IX edizione di “Vini, Ville e Sapori” sono stati la tavola rotonda di Slow Food dal tema “Cosa ha portato l’Anno Internazionale dell’Agricoltura Familiare” con testimonianze dirette come quelle di Alberto Capasso vice presidente Slow Food Campania e della giovane Maia Luisa Squitieri di Poggiomarino. I continui incontri laboratorio realizzati da Toffiny Accademy nei sui spazi con poltrone dove in tanti hanno potuto seguire lezioni condotte dal Bioingegnere Luciano Furia e lezioni di cucina dal vivo con degustazione al tempo stesso delle ricette proposte da grandi chef come Sabatino Cillo, Antonio Sorrentino, Giovanni Serritelli e altri. Momenti di cena e fuori cena sono stati accompagnati da degustazioni di sigari e distillati a cura della tabaccheria Sisimbro mentre ad allietare gli ospiti, con musica dal vivo, ci ha pensato la Pozzuoli Jazz Festival.
A chiusura delle due giornate, storiche di questa manifestazione anche perchè si svolge nell’anno Expò, viene spontaneo chiedersi, anche perchè attraverso domande poste alle autorevoli persone intervenute non è emersa risposta, sì abbiamo saputo che 15 ettari di aree a rischio sono stare circoscritte, e non ci sono produzioni, su 3500 esami eseguiti sui prodotti solo 5o6 sono risultati non in conformità, il codice a barre indica al consumatore che i prodotti sono controllati, ma questi risuktati come si pensa di comunicarli realmente al mondo intero? Quindi il gran lavoro per sconfiggere un evidente discriminazione della Campania è stato eseguito, ma ora per riabilitarla quale strategia di comunicazione si è pensata di promuovere, chi e quando riuscirà a dare questa risposta e a concretizzarla e realizzarla? Abbiamo una regione dove la disoccupazione aumenta per le sottratte esportazioni (ad esempio la Mozzarella di Bufala Campana = 54% di esportazioni in meno)
tanti prodotti che non è possibile neppure raccogliere per gli alti costi di mano d’opera e di contro la mancata richiesta di export. Eppure significative sono state le parole del Santo Padre Jorge Mario Bergoglio; Papa Francesco ha detto «No, a un’economia dell’esclusione e della iniquità. Questa economia uccide»
«Oggi – osserva il Papa – nonostante il moltiplicarsi delle organizzazioni e i differenti interventi della comunità internazionale sulla nutrizione, viviamo quello che il santo Papa Giovanni Paolo II indicava come `paradosso dell’abbondanza. Infatti, c’è cibo per tutti, ma non tutti possono mangiare, mentre lo spreco, lo scarto, il consumo eccessivo e l’uso di alimenti per altri fini sono davanti ai nostri occhi”. Il Pontefice indica tre atteggiamenti concreti:«Abbiate uno sguardo e un cuore orientati non ad un pragmatismo emergenziale che si rivela come proposta sempre provvisoria, ma ad un orientamento deciso nel risolvere le cause strutturali della povertà. Ricordiamoci che la radice di tutti i mali è la iniquità».
Il primo, quindi, fra altri problemi che, a nostro avviso, dovrebbe affrontare Expo sarebbe quello di tutelare l’agricoltura Familiare dando la possibilità di coltivare i semi ricevuti in eredità, quindi tutelare la biodiversità. Sarà anche questo tema dei 42 diversi tavoli di Expò 2015 coordinati da Salvatore Veca, divisi in quattro aree tematiche. Si va dalle “dimensioni dello sviluppo tra equità e sostenibilità”, alla “cultura del cibo – energia per vivere insieme”, a “agricoltura, alimenti e salute per un futuro sostenibile” fino a “città umana futuri possibili tra smart e slow city”.
Giuseppe De Girolamo