E’ nata “Mammanapoli”, la prima Banca del Latte Umano Donato in Campania – VEDI IL VIDEO
Una struttura dell’Ospedale Buon Consiglio FATEBENEFRATELLI al servizio di tutte le Terapie Intensive Neonatali della Regione. E’ attiva da oggi, a Napoli, la prima BLUD (Banca del latte umano donato) della Campania “Mammanapoli” al servizio dell’intera Regione, grazie alla sinergia e all’impegno dell’Associazione Germogliare onlus, dell’Ospedale Buon Consiglio Fatebenefratelli e alla generosità dei Napoletani che hanno aderito all’asta di solidarietà promossa dall’Arcivescovo Metropolita di Napoli Cardinale Crescenzio Sepe. Quella dell’ Ospedale Buon Consiglio Fatebenefratelli è la trentesima banca del latte materno in Italia, una delle poche del Sud Italia. La struttura, costituita all’interno dell’UOS di Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Buon Consiglio Fatebenefratelli è stata benedetta dall’Arcivescovo Metropolita di Napoli Cardinale Crescenzio Sepe, alla presenza del M. R. Padre Provinciale dell’Ordine FATEBENEFRATELLI Fra Pietro Cicinelli, dei responsabili dell’Ospedale, il Padre Superiore di Napoli Fra Alberto Angeletti, il Direttore Amministrativo Antonio Capuano, il Direttore Sanitario Alberto Carbone e del Presidente dell’associazione Germogliare Onlus Gennaro Salvia, Pediatra Responsabile della Terapia Intensiva Neonatale, che ha curato dall’origine il progetto. Con la gradita presenza del responsabile della Società Italiana di Neonatologia e Associazione Italiana Banche del Latte Umano Donato G. De Nisi e del responsabile della Società Italiana di Neonatologia sez. Campania F. Raimondi.
Il Cardinale Sepe, ha espresso l’importanza del progetto, per i bambini, per la qualità della vita dei bambini, perché riscoprire il valore del latte materno, soprattutto nei primi giorni della nascita, significa condizionare positivamente anche la crescita. Il latte materno, è un dono che le mamme ricevono dal Signore e proprio perché un dono, poterlo donare a chi ne ha bisogno diventa testimonianza di un grande atto d’amore.
“Donare il latte è come donare il sangue – chiosa il Provinciale dei Fatebenefratelli Fra Pietro Cicinelli – in tal modosistabilisce un legame affettivo. In passato era possibile avere due mamme come un fatto naturale, la seconda mamma era, appunto, la mamma di latte”.
De Nisi parla di un aspetto che può sembrare secondario a quello dell’umanizzazione, vale a dire la qualità delle cure, che si esprime in termini di sicurezza e valore.
Il Direttore Sanitario Alberto Carbone ha precisato la sensibilità mai mancata verso i bisogni dei neonati e delle mamme, dichiarando “Siamo soddisfatti di essere riusciti, in un periodo di forte limitazione delle risorse e razionalizzazione dei costi, a realizzare un servizio che va a colmare un vuoto nell’assistenza neonatale della nostra Regione e siamo orgogliosi che questa iniziativa,che corrisponde ad un atto d’amore, finalizzato ad alimentare la cultura della donazione, sia nata in un Ospedale dei Fatebenefratelli, che cerca di rispondere sempre ai bisogni di salute delle persone più fragili”.
Il progetto “Mammanapoli”, nasce nel 2010, con una svolta decisiva a Natale 2012, con l’asta di solidarietà promossadal Cardinale Sepe e realizzata con il Centro Rai di Napoli. Una parte di quei fondi raccolti (in totale Euro 106.500,00), 50.000 euro, sono stati infatti devoluti alla banca del latte (altri 55.000 euro sono stati utilizzati per realizzare due lettini attrezzati presso la Pediatria dell’Ospedale Monaldi). Grazie a questa donazione, e ai 15.000 euro raccolti in precedenza dalla onlus Germogliare, è stato possibile ora attivare questo centro, che da oggi è a disposizione di tutte le terapie intensive neonatali della Regione. L’Ospedale Buon Consiglio Fatebenefratelli ha curato la ristrutturazione e l’adeguamento dei locali e da oggi avrà l’onere di gestire la struttura.
Attivato anche il sito internet www.mammanapoli.it, pagina web della Banca del latte partenopea. Qui si possono reperire informazioni sul funzionamento della struttura. In una sezione, poi, viene spiegato alle mamme che stanno allattando il proprio piccolo come diventare
donatrici del latte. Personale specializzato andrà a casa della donatrice per spiegare le procedure di prelievo e di conservazione del latte. Alle mamme che parteciperanno a questo grande progetto di solidarietà verrà affidata una delle tiralatte acquistate grazie alla generosità di quanti hanno fatto dato il proprio contributo al progetto anche in termini non-economici.
a cura di Maria Pinto
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