EGITTO: CONTINUA IL CAOS. IL GOVERNO OSCURA L’INFORMAZIONE
Detenuti che evadono in massa, sicurezza in pericolo, esodo di stranieri dal paese. È questo il drammatico scenario di questi ultimi giorni in Egitto, sconvolto dalla rivolta anti-Mubarak.
Il fronte della sicurezza si sta incrinando insieme a quello politico. Gli Usa lasciano intendere di essere favorevoli a “scaricare” il vecchio leader Mubarak e guardano con interesse a El Baradei come traghettatore verso una fase politica nuova per l’Egitto.
Il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, infatti, ha detto che gli Stati Uniti desiderano una “transizione ordinata” di poteri in Egitto che eviti il caos e l’anarchia. Gli Stati Uniti non stanno per il momento considerando la sospensione degli aiuti all’Egitto (pari a 1,5 miliardi di dollari l’anno), ha dichiarato inoltre la Clinton. La nomina di un vice presidente, da parte di Hosny Mubarak, non è che “un mero inizio” della lunga lista delle riforme di cui ha bisogno l’Egitto.
“Vogliamo far cadere questo presidente”: questo è lo slogan che ritmicamente scandiscono le migliaia di persone presenti nella piazza Tahrir (Liberazione) mentre è arrivato e sta parlando Mohammed El Baradei.
Indietro non si torna. È il succo di quanto ha detto il leader dell’opposizione egiziana. “Se abbiamo iniziato e siamo arrivati fino a qui – ha affermato – vuol dire che indietro non torniamo: qui comincia una nuova fase”
Intanto si apprende che migliaia di detenuti sarebbero fuggiti dal carcere di Wadi Natrun, 100 km a nord del Cairo, dopo una rivolta che ha provocato decine di morti. Secondo fonti della sicurezza, molti sarebbero estremisti islamici ed inoltre, dopo il Museo Egizio al Cairo, nel Sinai è stato preso oggi d’assalto da saccheggiatori un altro importante museo archeologico,ad Al Qantara. Chiuse anche le piramidi, dove alcune mummie sarebbero state date alle fiamme, mandando in fumo reperti millenari.
L’ambasciata americana al Cairo ha invitato i cittadini statunitensi a lasciare l’Egitto prima possibile, la Turchia ha mandato due aerei di linea per portare via i suoi cittadini mentre gruppi di turisti italiani stanno tentando di lasciare Sharm el Sheikh, non senza trovare difficoltà a partire. Gli aerei della Egypt Air, infatti, sono bloccati a causa della mancanza di connessioni della capitale con voli internazionali.
“La situazione è molto delicata, non solo a Cairo, ma in tutto il paese. È collassato ogni servizio di sicurezza”. Lo ha detto a Sky Tg24 l’ambasciatore italiano in Egitto, Claudio Pacifico, spiegando, che ormai non più solo i palazzi ufficiali e istituzionali ma tutti sono esposti a bande criminali, che, con le armi sottratte alla polizia, stanno saccheggiando e terrorizzando l’intero paese. “Si stanno formando – ha spiegato – gruppi di autodifesa. Noi stessi stiamo cercando di difendere l’ambasciata con i carabinieri e con addetti locali trasformati in guardiani”.
Quanto agli italiani che si trovano nel paese, ha assicurato l’ambasciatore, “stiamo cercando con tutte le nostre strutture di garantire che escano indenni da questa brutta avventura”. Punto di raccolta, ha riferito, è l’Ospedale italiano del Cairo, dove i nostri connazionali che lo richiedono potranno trovare riparo.
In ultimo si apprende che il governo, dopo aver oscurato internet e facebook, ha decretato anche il black-out dell’informazione. “Le autorità egiziane hanno deciso la chiusura dell’ufficio di Al Jazeera al Cairo e ritirano gli accrediti ai suoi corrispondenti”: lo ha annunciato la stessa tv satellitare in una scritta in sovrimpressione.
A cura di Mario Sabljakovic