Emergenza sociale, dipendenza da giochi
Non più tardi dell’altro ieri Andrea Riccardi, ministro per la Cooperazione e l’integrazione con delega alla famiglia, aveva proposto di vietare la pubblicità dei giochi – lotterie, gratta e vinci, slot machine, videopoker, etc. – alla stregua di quanto avviene per le sigarette. Ricordi denunciava l’ormai evidente emergenza sociale derivante dalla dipendenza da gioco, su cui da anni peraltro psicoterapeuti e psicologi stanno richiamando l’attenzione di politici e opinione pubblica. Gioco che ha ormai un giro d’affari pauroso: solo nel 2010 oltre 61 miliardi di euro di fatturato, il controvalore di una manovra economica. Il ministro denunciava «il miraggio di una ricchezza facile e immediata che sta mandando in rovina molte persone, fra cui giovani, disoccupati, anziani soli, intere famiglie ormai non ce la fanno ad arrivare a fine mese».
Ieri la Commissione Affari Sociali dalla Camera ha tenuto un’audizione sul tema, a cui hanno preso parte anche alcune associazioni appartenenti al Forum delle Associazioni Familiari. Il Forum ha invocato maggiore attenzione da parte dello Stato a un fenomeno che ormai costituisce una patologia che coinvolge molte migliaia di uomini e donne, con pesanti conseguenze sui bilanci di tantissime famiglie. «Una situazione resa ancor più odiosa dal fatto che lo Stato si riempie le tasche con i proventi di questo commercio», ha brevemente commentato, Francesco Belletti, presidente del Forum. «Se negli anni passati ci si accontentava di lotto e tototalcio», ha proseguito «ora è caduto ogni freno e lo Stato biscazziere non ha pudore a liberalizzare tutto e il contrario di tutto, consentendone pubblicità e accesso senza alcuna limitazione». Un’“imposta sui sogni” immorale, insomma, «i cui costi sociali rischiano di sfilare dal bilancio statale i proventi che il gioco ha portato». Il Forum ha quindi deciso di appoggiare ufficialmente in Commissione la proposta di Riccardi per vietare la pubblicità per ogni forma di gioco d’azzardo.