Essere giovani attori a Napoli
Care lettrici e cari lettori della nostra rubrica; come ricorderete tempo fa vi presentai la compagnia de “I 300”, che lo scorso week-end ha messo in scena al teatro Tasso lo spettacolo “Qual’è o mistero”.
Uno degli attori della compagnia, Luca Sangiovanni, si è concesso ad un intervista per farci conoscere le sue impressioni sullo spettacolo e su com’è essere un giovane attore a Napoli.
Ci racconta di com’è stato scelto il tema dello spettacolo, che spazia dalla commedia dell’arte fino ad arrivare alla più classica commedia dei giorni nostri, il tutto visto dalla prospettiva del personaggio teatrale Napoletano per eccellenza,Pulcinella.
“Quando Antonio (Antonio Gargiulo regista ed attore della compagnia n.d.r.) ha proposto questo tema, il gruppo ha accolto bene e con entusiasmo quest’idea approvandola collettivamente; ci siamo sentiti subito legati nei confronti di questo soggetto sopratutto perchè ci interessava di riportare alla luce temi che, difficilmente, vengono affrontati dai nostri coetanei.”.
Luca ci spiega anche come questa commedia abbia un significato sociale intuibile “Lo spettacolo è, fondamentalmente, d’intrattenimento; però mostrando il disagio dei nostri luoghi e figure emarginate (come ad esempio la “zeza”) si può notare un paragone, e quindi una forma di impegno, nei confronti di quelli che oggi sono problemi di emarginazione e tabù sociali. “.
La compagnia è un luogo di crescita e confronto per un giovane infatti il nostro attore ci dice di come ami far parte di questa compagnia “ E’ molto bello lavorare in un gruppo di giovani con esperienze diverse ed in particolar modo con il nostro regista Antonio Gargiulo che lascia spazio in maniera costruttiva al nostro estro artistico.”.
Però c’è anche qualche problema da mettere alla luce, infatti la vita di un giovane attore non è tutta “rose e fiori”: “Credo che sia difficile essere un giovane attore in Italia; Napoli, pur essendo uno dei centri culturali più attivi, per quanto riguarda il teatro, permette agevolmente di coltivare questa passione a livello amatoriale rendendo però molto difficile e rischioso impegnarsi dal punto di vista lavorativo , infatti anche se si sceglie la carriera teatrale come professione difficilmente riesce a dare una stabilità che permetta una vera e propria indipendenza economica.” Quindi bisogna incoraggiare le attività teatrali che, nella nostra città sono frequenti e di buona qualità, permettendo a i nostri giovani attori di crescere.
Luca prima di salutarci ci parla dei suoi prossimi impegni con la compagnia “Come compagnia siamo abbastanza prolifica e ci piace spaziare nei vari generi, probabilmente torneremo in scena a fine ottobre con una Black Comedy. Vi do quindi appuntamento al nostro prossimo spettacolo e vi saluto, lettrici e lettori, affettuosamente”.
Unendomi ai saluti del nostro intervistato, vi saluto e vi rimando l’appuntamento sul nostro giornale online alla prossima settimana.
A cura di Andrea Sangiovanni