Facebook ex-files

facebook1Con i suoi 16 milioni di utenti Facebook è diventato il mezzo più veloce e divertente per recuperare gli “ex”: fidanzati, amici, colleghi… Vediamo assieme allo psicologo attore Paolo Vergnani se confrontarci con il nostro passato è un vantaggio o un rischio.  Il boom in Italia è avvenuto nel 2008, 4 anni dopo il lancio del social network negli USA. Oggi gli utenti di Facebook sono diventati quasi 16 milioni (ultimo rilevamento nazionale al 31 marzo), con una media individuale di 300 “amici”: tra questi, inevitabili, gli “ex”. Ex compagni di scuola, ex colleghi di lavoro, ex amiche del cuore, ex fidanzati… Volti, e profili, che spuntano dal nulla per rituffarci nel passato remoto.

Un’opportunità o un pericolo? Lo abbiamo chiesto a Paolo Vergnani, psicologo attore di Bologna (www.teatrodimpresa.it)
«Ci sono momenti della vita in cui è necessario mettere da parte i ricordi, per concentrarsi sul presente e sui propri obiettivi. Ma si tratta di fasi, appunto», spiega Vergnani. «In linea di massima, incontrare qualcuno che ha avuto un ruolo importante nella nostra vita a distanza di anni è piacevole. E istruttivo: permette di sentirsi parte di una generazione, di verificare concretamente la propria età anagrafica, di misurare quanto si è cambiati – più ancora di quanto è cambiato l’altro – e quindi di dare un senso al tempo trascorso. Un po’ quello che succede durante le cene con gli ex compagni di classe, solo che con Facebook è tutto accelerato».

Ritrovare qualcuno dopo decenni, però, può deludere…
«E viceversa. In un caso o nell’altro, si è costretti  fare i conti con l’immagine ideale che avevamo delle persone. E quindi con i propri pregiudizi. Una grande occasione di crescita, sempre accompagnata da una sottile sofferenza: è il prezzo da pagare ogni volta che si acquisisce un nuovo pezzo di realtà».

A cura di Serena Smorra