Festa del Pesce: dove si incontrano antiche tradizioni, cucina tipica buona musica e concreta solidarietà
A cura di Teresa Lucianelli
La caratteristica Festa del Pesce di Positano ha festeggiato le nozze d’argento celebrando la perfetta unione tra il food positanese di qualità e la musica più coinvolgente. Ampio successo di pubblico per il 25′ appuntamento della popolare kermesse che si è svolta sulla spiaggia di Fornillo, davanti ad un panorama mozzafiato famoso in tutto il Mondo.
Ancora una volta si sono strettamente unite le forze più attive di Positano, nel comune sforzo di offrire ancora una volta una festa davvero unica a tutti gli ospiti e di superare gli alti traguardi raggiunti nelle passate edizioni.
In prima fila i ristoranti: Il Fornillo della famiglia Fusaro, Da Bruno, Il Saraceno d’Oro, Mediterraneo, Il capitano, Cafè Positano, Il Palazzo, Dark Wine House, Capricci, La Brezza, Il Covo dei Saraceni, Chez Black, Tre Sorelle, La Cambusa, La Buca di Bacco, La Pergola, L’Incanto, Il Guarracino.
Fondamentale la postazione logistica del Bar Ristorante La Marinella, quartier generale di buona parte dei giornalisti e dei fotografi che dalla panoramicissima terrazza rialzata di legno di fronte a Torre Clavel, con Li Galli sullo sfondo, hanno potuto seguire la manifestazione ed effettuare riprese ottimali e scatti d’autore immortalando i momenti salienti di questo suggestivo evento largamente condiviso, stavolta ancora più spettacolare. Oltre allo spazio riservato ai Media, il patron Giovanni Cappiello ha messo a disposizione anche per questa edizione la propria location per il largo pubblico, così come Grassi con il punto di distribuzione del richiestissimo totano con patate, piatto simbolo del posto; il Lido La Marinella da Sandra e Lido Pupetto con le fritture di mare, ancora il centrale Fernandez, tutti degni di nota per ospitalità ed efficienza, oltre che per disponibilità.
Alle 17, “Attenzione, pupulazione, stasera si jesce, si và alla Festa del Pesce”: o’ pazzariello Pasquale Terracciano, come da programma, da dato l’avvio alla festa con la sua folkloristica sfilata che è partita da piazza dei Mulini ed ha raggiunto la Spiaggia Grande. Al suo fianco, tamburino, scetavajasse, triccheballacche e putipù. Alla Festa del Pesce, anche una zelante vigilessa armata di fischietto e blocco per le multe, impeccabile sui trampoli.
Il fondatore storico de ‘E Zèzi, front-man e tammurraro dei NApoliEXtraCOmunitaria, nel suo coloratissimo vestito da grande ammiraglio, con alamari e feluca, gran scettro alla mano, ha animato con spirito da protagonista l’anteprima dell’evento. Accompagnato dalla banda di suonatori, ha attirato immancabilmente l’attenzione dei tanti connazionali giunti per l’occasione e dei numerosi turisti stranieri, che hanno sommerso Pasquale ed i suoi con una miriade di richieste di foto. Un successo meritato per Pasquale Terracciano nelle vesti dell’immortale Pazzariello, figura particolarmente diffusa nella Napoli tra fine ‘700 e prima metà del ’900, di artista di strada che attira i passanti con brevi spettacoli improvvisati a suscitare ilarità e divertimento; oggi è tra i simboli delle nostre radici: il suo regno è quello delle feste paesane autentiche: nelle strade, nei vicoli e nelle piazze, vestito in modo vistoso che, calice di vino in pugno, reclamizza una taverna, un negozio, una cantina.
Non sono mancati nemmeno stavolta battute, baciamano alle signore, motti di spirito e a ritmo di tarantella, passi di danza con i passanti. Gli ospiti così accolti e dissetati con con bicchieri sangria, hanno partecipato al romantico ‘Partono ‘e bastimiente’: trasporto a bordo delle imbarcazioni alla volta di Fornillo, sede della manifestazione, località raggiungibile anche attraverso una breve e suggestiva passeggiata a piedi. Lungo la pittoresca spiaggia di ciottoli, i vari stands enogastronomici in attività alle prese con le gustose specialità della Festa del Pesce: tubetti e totani, pennette alici e noci, totani e patate, tartara di tonno ed il nuovissimo kepurp: pressata gigante di polipo, da sfettare man mano con il coltellaccio e servire accompagnato da un ottimo riso Venere piccante. Ancora, ‘Frienne e magnanne’: sua maestà la frittura di paranza, dorata, croccante, appetitosa, abbondante!
Granita a base di succo di limoni freschi della Costiera e sincero vino locale. Alcune interessanti novità hanno caratterizzato l’edizione 2016. Per quanto riguarda il ricco ed appetitoso menù: l’insalata di polpo e patate è stata sostituita dal “kepurp” firmato da Ciro Salatiello, cuoco ufficiale del Calcio Napoli; poi c’è stata la tartara di tonno dello chef Nicola Gagliano. Le tipiche degustazioni sono state preparate con prodotti freschi e genuini del mare della Costiera amalfitana con gli inconfondibili sapori e profumi.
Protagonisti sul palco per “Suoni di terra…ritmi di mare” due gruppi: i Sonacore con la loro World music e gli Zeketam – novità assoluta per la Costiera amalfitana – che hanno proposto un repertorio di brani originali e di popolari rivisitati. Si è ballato per tutta la sera in riva al mare, in un crescendo di partecipazione e di allegria. Poco dopo le 23, “La Festa del Pesce vi saluta e la torre rivive di luce”: spettacolare “incendio” dell’antica Torre Clavel, che simboleggia le antiche incursioni dei pirati saraceni sulla Costiera, in ricordo di un passato ancora preponderante nelle tradizioni locali.
Le prime edizioni della Festa del Pesce risalgono alla fine del ’70, quando alcuni positanesi appartenenti alla zona della Chiesa Nuova, con spirito popolare nella parte alta, decisero di organizzare la prima edizione. Successivamente, la Festa si trasferì sul mare e precisamente sulla spiaggia di Fornillo, siglando un appuntamento annuale cadenzato all’ultimo sabato di settembre. Una drastica pausa nel 1994 segnò 10 anni di silenzio, fino al 2005, quando un gruppo di ragazzi, e tra essi alcuni degli animatori delle vecchie edizioni, decise di ridarle vita. Da allora, è stato un susseguirsi di idee ed energie sempre nuove che hanno contribuito a rendere sempre più partecipata e famosa, la Festa del Pesce, ormai tra le feste più coinvolgenti della Campania, con la quale la gente di Positano festeggia la chiusura dell’estate.
Il merito di questo successo, va ai centinaia di volontari che con il loro impegno e le loro strutture rendono possibile questa intensa manifestazione, testimonianza dell’impegno solidale di una cittadinanza unita per un fine comune: raccogliere fondi da devolvere in beneficenza.
Quest’anno la Festa del Pesce è diventata un’associazione senza fini di lucro che ne porta il nome. L’ “Associazione Festa del Pesce Positano” inizia il suo percorso con 28 soci fondatori; nel Direttivo: il presidente Domenico Esposito, la vice Claudia Irace; Paolo Marrone eletto tesoriere, Gabriele Mandara segretario; ancora: Raffaele Guida, Vito Mantellini e l’infaticabile Daniele Esposito, deus ex machina della Festa del Pesce e mitico “guardiano della Torre”.
Obiettivo prioritario, organizzare la Festa per fare beneficenza: nello statuto è inserita la possibilità di devolvere i suoi fondi ad associazioni ed in particolare alla Croce rossa, Comitato Costa Amalfitana.
Visitatori e turisti entusiasti, organizzatori più che soddisfatti per l’ottimo esito: tutto buonissimo come sempre. Una serata resa unica anche dalla qualità della parte musicale che ha coinvolto ed entusiasmato il pubblico e dallo spettacolare “incendio della Torre Clavel, simbolo di Fornillo: ha incantato tutti i presenti che dalla spiaggia luogo dell’evento e dalla Sponda hanno potuto godere di uno spettacolo quest’anno ancora più bello, emozionante per chi ha potuto goderlo a bordo delle numerose imbarcazioni disponibili.
Un plauso agli organizzatori ed a tutti coloro che hanno contribuito: sono riusciti ad offrire una serata indimenticabile ad un pubblico davvero entusiasta, superando i già ampi successi e consensi riscossi negli anni passati e vincendo alla grande la scommessa con loro stessi.