La biodiversità e la geodiversità del Golfo di Napoli
Presentata a palazzo Armieri la «formula scientifica» dell’amore per Napoli, il Volume di Elio Abatino e Maria Teresa Lipartiti, realizzato grazie al contributo dell’Assessorato all’Ecologia e alla Tutela dell’Ambiente dellaRegioneCampania.
«La biodiversità e la geodiversità del Golfo di Napoli», questo il titolo del tomo che, con le sue 200 pagine, ricche d’immagini ed illustrazioni, rientra in un progetto di ricerca seguito dagli autori da vari anni, con la finalità di divulgare la conoscenza del territorio campano; indirizzato a tutti i cittadini, costituisce, soprattutto per i docenti, uno strumento didattico prezioso per trasmettere ai giovani l’interesse e l’amore per la propria terra e per la difesa della natura.
Realizzato in occasione di un’escursione didattica in motonave, lungo il golfo di Napoli, le coste di Capri e della penisola sorrentino-amalfitana, il volume ripercorre l’itinerario descrivendo il paesaggio osservato, le caratteristiche geomorfologiche, vulcaniche, storiche, naturalistiche e ambientali che caratterizzano la Campania.
Il volume s’inserisce in una collana realizzata dall’Ireda – Istituto di ricerca e di didattica ambientale – , promossa e finanziata dall’Assessorato all’Ecologia e alla Tutela dell’Ambiente della Regione Campania, nell’ambito delle iniziative per la promozione dell’Anno internazionale per la Biodiversità; a sostegno di quanto stabilito dalle linee d’indirizzo della strategia nazionale per la biodiversità.
Non a caso, le prime parole spese nella presentazione del libro, sono state proferite dal professor Antonio Carmine Esposito, referente regionale per la biodiversità della Regione Campania: oltre ai punti fondamentali dell’opera, definita dal professore «patrimonio per tutti i napoletani, e non solo, di conoscenza; e importante contributo scientifico, culturale e storico, primo passo per la difesa del territorio». Ribadito da quest’ultimo anche l’impegno della Regione nei confronti della tutela dell’ambiente, attraverso l’approvazione recente di delibere, finalizzate a bloccare la perdita della ricchezza ambientale, come quella relativa alla strategia marina – con obiettivi la costa e le acque marine –, in adesione alla carta di Bologna, quella che mira alla tutela del paesaggio in direzione della difesa dei bacini idrografici, o quella d’istituzione di un osservatorio regionale per la biodiversità.
Al professore Esposito sono succeduti altri tre esimi esponenti dell’élite scientifica napoletana: il professor Ariani – illustre zoologo –, il vulcanologo di fama mondiale, professor Luongo ed il professor de Sanctis – giornalista, documentarista e storico della scienza –.
Concordi gli specialisti, hanno definito il volume un’importante opera scientifica – grazie al contenuto in termini di biodiversità e geodiversità –, ma anche di grande valenza storica e culturale.
Ognuno, infatti, a turno ha esplicato, relativamente alla propria specializzazione, quanto l’opera sia completa e varia, seppur sorprendentemente approfondita in ogni diverso aspetto; un libro ricco d’informazioni e dati, ma non per questo meno scorrevole, piacevole da leggere, e alla portata di tutti.
È stata poi la volta della platea, che, coinvolta nel dibattito grazie al lasso di tempo dedicato a quesiti e chiarimenti, ha confermato quanto il lavoro del professor Abatino sia sorprendentemente attuale, in linea con le vicende di recente salite ai “disonori della cronaca”, e allo stesso tempo ricco di una speciale luce, della più genuina speranza.
Numerose le tematiche a cuore alla cittadinanza, eviscerate sempre con garbo ed un certo timore reverenziale, e che in questa giornata hanno trovato risposta.
L’allerta sismica e l’attività vulcanica di Vesuvio e Campi flegrei è stata una delle prime questioni affrontate. È seguita la controversia del coinvolgimento dei ragazzi nelle attività di ricerca e tutela del patrimonio naturale, provocazione di una giovane ricercatrice seduta tra il pubblico, a relatori di grosso calibro e con esperienza decennale alle spalle. Immancabile, alla luce della tragedia sarda, la riflessione in merito alla salute del territorio in correlazione all’abuso edilizio. Al novero anche vizi e virtù del trasporto pubblico in Campania, problematica che, almeno una volta nella vita, ha toccato tutti noi; infine, istillando un inevitabile senso di terrore negli animi di tutti i presenti, è stato paventato lo sversamento di rifiuti tossici sui fondali marini.
Rassicuranti – soprattutto in merito a quest’ultima ipotesi – le repliche degli oratori, seguite, a conclusione dell’interessante ed istruttivo incontro, dal professor Abatino, e dalle sue accorate parole: preoccupatevi del rispetto per l’ambiente, per il territorio e per la natura; e tramandate, se potete, tali valori alle nuove generazioni.
a cura di Annamaria Cerio