Per la prima volta dopo due mesi, un terremoto di rilevante intensità ha colpito ancora il Giappone, ed ancora una volta nella zona della già disastrata prefettura di Fukushima.
Il sisma, di magnitudo 5.6 è stato registrato alle 19.05 locali (12.05 in Italia) di giovedì scorso e come anticipato l’epicentro è stato individuato nell’area costiera della prefettura di Fukushima, non lontano dalla disastrata centrale nucleare. Lo riferisce la JMA, che però ha precisato la totale assenza di un allarme tsunami.

La stessa Japan Meteorological Agency ha misurato l’intensità della scossa in base alla scala di rilevazione giapponese e su un massimo di 7, questo terremoto è stato catalogato come 5+. Dal 31 luglio è la prima volta che un sisma di tale entità colpisce la zone già duramente devastata dalla tragedia dell’11 marzo di quest’anno.

La tv pubblica NHK ha invece riferito che la rete dei “treni proiettile” Shinkansen continuerà regolarmente il suo regolare andamento e che non ci sono segnalazioni di danni a persone o cose. La Tepco, gestore dell’impianto nucleare di Fukushima, ha spiegato, dopo un contatto con le unità operative sul sito, che non si sono avute anomalie nell’attività di raffreddamento, ora in corso “regolarmente, in linea con i programmi pianificati”.

Ricordiamo che lo scorso 11 marzo il Giappone fu colpito da un terremoto di magnitudo 9 della scala Richter, il più violento in Giappone da quando esistono le rilevazioni sismiche, il quarto più forte degli ultimi 100 anni, con conseguente violentissimo tsunami che ha provocato onde alte addirittura 13 metri.
Il sisma, come ricordiamo, ha anche spostato l’asse terrestre di ben 10 centimetri, il che ha comportato dei cambiamenti sulla durata del giorno e della notte, anche se impercettibili dal genere umano.
In pochi mesi, comunque, la produzione industriale Giapponese ha riconquistato le cifre pre-sisma, confermando l’estrema avanguardia e preparazione del popolo giapponese.

Mario Sabljakovic