Gibuti
Cosa c’è da vedere a Gibuti? Ci sono le saline lunari del lago Assal, le isole gemelle di Moucha e Maskali, soprannominate i piccoli Caraibi africani, oppure l’architettura caratteristica del quartiere europeo della capitale. E se tutto questo non bastasse, si può fare tranquillamente snorkeling in mezzo agli squali balena: un’esperienza unica al mondo.
Non appena il volo atterra sulla pista dell’aeroporto di Gibuti-Amboli, si sente l’atmosfera del continente: prima il verde rigoglioso del paesaggio, poi l’aria umida dell’Africa e infine la caotica sala degli arrivi, tipica di tanti aeroporti africani.
Il paese occupa una posizione strategica: è sullo stretto di Ba bel Mandeb, che unisce il Mar Rosso, il golfo di Aden e l’oceano Indiano. La posizione offre una serie di vantaggi a livello economico e politico.
Si può cominciare con una breve passeggiata nel quartiere della capitale dove vivevano gli europei in epoca coloniale. Il quartiere è un incrocio di architettura europea e islamica, con le facciate dei palazzi tinteggiate di bianco e le tipiche gallerie piene di caffè in stile parigino. La città è piccola e a meno di dieci minuti a piedi c’è il quartiere africano. Il contrasto con il quartiere europeo è netto: siamo nel cuore della capitale e c’è la tipica confusione dei mercati all’aperto. Sui banchi si vende di tutto, dalle cianfrusaglie di plastica “Made in China” alle stoffe colorate africane, oltre al prodotto principale di Gibuti, il qat.
Questo innocuo sedativo è parte integrante della cultura locale. A Gibuti masticare il qat è un rito quotidiano: verso mezzogiorno arriva dall’Etiopia il raccolto della giornata, e prima ancora che il furgone o la barca che trasportano il carico si fermino, uno sciame di commercianti ci si avventa sopra. Nei pomeriggi in cui arriva, tutto il paese scivola in un placido torpore.
Per gli alloggi non ci sono vie di mezzo: ci si arrangia oppure ci si immerge nel lusso più sfrenato. Il Gibuti Palace Kempinski è un albergo dallo sfarzo eccessivo, caratterizzato da uno stile architettonico che mescola le influenze africane e quelle arabe. Gli alloggi sono divisi per categorie: stanze, suite e appartamenti con una o due camere da letto. Il primo giovedì di ogni mese l’albergo organizza il party di luna piena sulla spiaggia, un classico della vita notturna di Gibuti.
Il lago Assal si trova all’interno di un cratere ed è circondato da una serie di vulcani spenti e da un’ enorme salina che arriva fino a 60 metri di profondità. E’ il punto più basso dell’Africa e si trova a 150 metri sotto al livello del mare. Tutt’intorno, il paesaggio è lunare.
Finita la passeggiata sulla superficie della salina, ci si dirige verso Tagiura, un piccolo centro afar (afar e somali sono le due principali etnie del paese): con una popolazione di soli 25mila abitanti, Tagiura è il posto ideale per assaporare lo stile di vita rilassato di Gibuti.
Il momento culminante del viaggio è la visita alla baia di Goubbet, che spesso non è segnalata dalle carte turistiche, ma dove è possibile fare snorkeling tra giganteschi e pacifici squali balena. Lo squalo balena è il pesce più grande del mondo acquatico e ogni anno, tra ottobre e gennaio, visita le acque della baia di Goubbet. Immergersi con il boccaglio vicino ad un mostro lungo 12 metri e pesante due tonnellate fa un po’ paura, ma lo squalo balena è una creatura mite che si nutre di plancton. Non è pericoloso come altri squali predatori. Un’esperienza davvero unica al mondo.
Degna conclusione di un viaggio a Gibuti, può essere la visita a Moucha e Maskali. Le isole al largo di Gibuti città sono un’occasione d’oro per stendersi al sole e rilassarsi. Per le spiagge deserte e la natura incontaminata sono chiamate i Caraibi dell’Africa. Dal paesaggio lunare del lago Assal alla cultura locale, passando per le immersioni e le spiagge delle isole, Gibuti è una destinazione magnifica anche per un weekend.
Informazioni utili:
Il prezzo di un volo dall’Italia (Ethiopian Airlines, Emirates, Egyptair) per Gibuti parte da 744 euro a/r. Le più importanti città del paese si possono raggiungere in pullman. Ogni giorno, inoltre, dal porto di Gibuti partono traghetti per Tagiura e Obock, a orari imprevedibili. Il viaggio dura tre ore. I taxi della capitale sono economici. La città è piccola e si può girare facilmente anche in bicicletta.
Il clima è tropicale, arido e molto caldo. Meglio viaggiare tra novembre e marzo, quando la temperatura scende leggermente.
Le lingue ufficiali sono l’arabo e il francese, ma si parlano anche il somalo e l’afar.
A Gibuti è difficile trovare da dormire a buon mercato. Una doppia nel lussuoso Gibuti Palace Kempinski costa 225 euro a notte.
A Gibuti città il ristorante Melting Pot offre cucina giapponese e francese.
Roberta Morano