“Giovanna storia di una donna”

Il Presidente dell’Associazione Dicearchia Giuseppe Maddaluno autore di un video su “Giovanna” di Gillo Pontecorvo donna 11ed il Presidente dell’Associazione “Il Diario del Viaggiatore” Angela Schiavone, hanno proposto il 12 marzo presso il Polo Culturale di Palazzo Toledo “ con il Patrocinio morale del comune di Pozzuoli “Lotte operaie e conquiste sociali nella seconda metà del novecento”.
Giuseppe Maddaluno si è soffermato sul significato del film che accende i riflettori su come e dove abbiamo vissuto e come viviamo oggi. Sostiene che per cambiamento non si intendono sempre e solo passi in avanti ma si può anche tornare indietro nel tempo. Nel 1955 si è lottato per la parità salariale, per il riconoscimento della maternità e questo era il vero cambiamento.
Al dibattito è intervenuta Livia Conti rappresentante per le pari opportunità che ha dichiarato di trovare peggiorato il rapporto tra donne e lavoro.” Le donne sono prese da mille oneri ma la società non riconosce loro affermazione”. Attualmente si vive tutto il peso della crisi economica con un codice Istat fermo al 46% contro la media Europea del 56,8 %.
Nunzia Nigro Presidente del Consiglio Comunale di Monte Di Procida ha dato anche lei voce al dibattito considerando l’importanza di tutte le iniziative femminili che attualmente accomunano le varie Città dei Campi Flegrei .
Angela Schiavone ha intervistato la sig.ra Giuseppina Di Bonito Indiveri , prima operaia assunta all’Olivetti di Pozzuoli nel 1951, che ha condiviso con il pubblico presente in sala il suo percorso di vita lavorativo. Ha raccontato di avere sei sorelle e dei genitori che non le avevano mai fatto mancare nulla. Negli anni che descrive la donna doveva essere una brava madre ed una efficiente casalinga e la sua decisione lavorativa fu molto criticata. Mossa dal desiderio di indipendenza seguì dei corsi indetti dalla DC e si iscrisse al collocamento. Fu assunta presso lo Stabilimento Olivetti con dei test attitudinali ed addetta al controllo delle macchine da scrivere e successivamente alle macchine da calcolo. Anche suo marito entrò in fabbrica con mansioni di impiegato di I Categoria. Nell’Olivetti trovò varie forme assistenziali per prestiti finalizzati all’acquisto di una casa, del corredo, ma lei non ne usufruì. Erano offerti inoltre servizi specialistici medici, la possibilità di colonie, regali natalizi e pasquali per i figli dei dipendenti. Si era usciti dalla guerra e tutto questo faceva intravedere un futuro ottimistico con un concetto di fabbrica diverso ed aperto alla sfera femminile.
Ma il progresso certe volte fa dei passi indietro. Oggi in alcuni contratti di lavoro è previsto il licenziamento in caso di gravidanza.
“Giovanna storia di una donna” è stato girato a Prato in piena guerra fredda. Gli autori Giuliano Montano, Franco Girardi Salinas e Gillo Pontecorvo trovarono molte difficoltà nella ricerca di una fabbrica dove poter ambientare la storia del film composto da vari episodi. Fu commissionato dalla DEFA (Germania Est) e c’è una dettagliata descrizione del periodo fascista dove si avvertiva la condizione femminile unicamente nel ruolo di madre e moglie esemplare, anni in cui la sig.ra Di Bonito ha mosso i primi passi in un ruolo diverso dai canoni.
luisa 2A cura di Luisa de Franchis