Grazie a Gesù Bambino siamo tutti più buoni?
Cara Rossella,
quanta ipocrisia in questi giorni di festa! Persone che ti fanno gli auguri solo perché questa parola é obbligatoria, altri col portafoglio pieno di soldi che ostentano regali importanti mentre chi con quel poco che ha cerca di accontentare il figlio malato. Io personalmente odio questo periodo dell’anno e non vedo l’ora che finisca.
Francesca Cara Francesca, dopo aver letto questa tua breve lettera,ho scritto il mio parere su questo periodo dell’anno…Indubbiamente il Natale ë una festa particolare,perché ha la capacità amplificare il dolore di chi ē malato, di chi ha subìto un lutto, di chi soffre di solitudine, di chi non ha un amico, di chi non ha un amore o di chi un amore lo ha perduto. Di chi avverte solo disagio quando si sente attorniato da risate sguaiate, volti felici di coppie serene o di persone più fortunate. Oppure di chi ē sottoposto a violenze verbali, fisiche, psicologiche, di chi sopravvive per strada, di chi viene guardato con disprezzo per il colore della pelle o per le sue tendenze sessuali. Alle persone sensibili il contrasto tra chi soffre e chi superficialmente continua a vivere la sua esistenza banale, infastidisce non poco, come indubbiamente danno fastidio quegli inutili auguri ripetuti come un mantra! a chiunque si incontri per strada, solo perché in questo periodo é una parola obbligatoria.
” Auguri! Auguri! Auguri “….Bugie, bugie, bugie. Nel periodo di Natale molti di noi recitano sempre lo stesso copione…In questo strano periodo dell’anno siamo o fingiamo di essere tutti più buoni… Ci vogliamo davvero più bene, auguriamo a tutti le cose migliori, sorridiamo perché in questi giorni non dobbiamo né possiamo mostrarci tristi…Cerchiamo di dimenticare i torti subìti, i litigi, le offese ricevute. Anche chi solitamente é arcigno e poco propenso a mostrarsi amabile, fa uno sforzo e cerca di apparire diverso. E così siamo VERI e SINCERI con chi vogliamo bene, ma IPOCRITI con quelli che in fondo, poco sopportiamo o di cui non ce ne importa niente! In questo modo ci prendiamo in giro da soli, senza sentirci troppo in colpa. In questi 10 o 15 giorni all’anno pochi avvertono il vero significato di questa sacra festività, la nascita del figlio di Dio e i più si votano al consumismo, alla mercificazione,all’ipocrisia del mostrarsi buoni, affettuosi, sinceri, disponibili, altruisti e sorridenti. Io non sono certo una santa, ma ad ad essere sincera, non fingo : forse succede che, coinvolta da questo clima di amore universale, di vera o falsa serenità, venga davvero “contagiata”, riuscendo a sorridere e voler bene a tutti, senza distinzione. Ecco il mio desiderio é questo : per gli altri 11 mesi dell’anno cercare di trasformare questa “apparenza” in realtà, mostrarmi sempre cordiale, aiutare con una parola buona chi sta soffrendo, soccorrere chi ha bisogno aiuto, senza fingere di essere caritatevole, umana e comprensiva per pochi giorni, perché così facendo mi illudo di appartenere alla schiera dei buoni, dei caritatevoli, dei generosi. Forse con questo cambiamento aiuterò non solo gli altri, ma principalmente me stessa ad apprezzare la vita, il benessere, la salute che ” qualcuno” mi ha donato, memore dei sacrifici di Chi non é più a questo mondo, a cui va il mio pensiero d’amore e di riconoscenza.
Rossella Argo
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