I BUONI PROPOSITI DEL NUOVO ANNO

Con il finire di un anno si fanno propositi e ci si pente degli spropositi…
E proprio negli ultimi giorni dell’anno viene condiviso e postato uno scritto di Antonio Gramsci, in cui si evidenzia la sua avversione rossella 2per il Capodanno. Infatti egli riteneva che questa specie di “bilancio” e seguente “preventivo” del nuovo anno, annullasse la continuità dell’umano spirito, banalizzandolo, distruggendolo, squalificandolo come se fosse una azienda commerciale…Per l’intellettuale Gramsci ogni giorno dovrebbe essere un Capodanno, in ogni giorno dovremmo cercare di cambiare in meglio noi stessi. E invece noi, puntualmente ad ogni fine d’anno, manifestiamo la lista dei buoni propositi, tanto difficili poi da mantenere! Una serie di intenzioni costruttive vengono annoverate nella nostra mente,ma il fallimento é in agguato perché abbiamo sempre la tendenza a rimandare oppure perché non pensiamo alle conseguenze, non calcolandone la gravità, se azzardiamo scelte impulsive.
Questa voglia di cambiamento,così radicata in molti di noi, fa sì che tutto sembri mutato, mentre invece tutto resta così com’é, perché spesso ad una vecchia e malsana abitudine ne subentra un’altra, ad un miserabile e squallido “affetto” ne giunge un altro peggiore, impegnandoci in arzigogolati ragionamenti sperando in qualcosa di veramente benevolo per noi ed invece spostiamo solo da un lato all’altro il nostro “sguardo”, illudendoci sia cambiato tutto. La “rivoluzione” in grado di portare sconquasso alla nostra vita, mutando l’insofferenza in tolleranza, deve avvenire non tanto nella nostra mente, ma nel nostro cuore, nel nostro intimo, nella potenzialità che abbiamo di voler vedere davvero mutare radicalmente i nostri atteggiamenti, i nostri vizi, le nostre dipendenze. E tutto senza fretta perché la smania di dover velocemente mutare le cose, fa sbagliare e commettere errori ben peggiori dello “status quo”, impulsività imperdonabili e fatali che si rivelano peggiori dei mali che intendono curare.
Siamo spettatori ed attori della nostra vita, dovremmo saper fare i conti con noi stessi ogni giorno e non solo a capodanno, dare conto di ciò che siamo e delle nostre intenzioni,consapevoli che in ogni azione o non azione, si sceglie sempre.
Quindi scandire il trascorrere del tempo con date e numeri é normale, ma festeggiare in modo forzato il finire dell’anno e l’inizio del nuovo é solo una scelta commerciale dato che, per cambiare la nostra esistenza operando scelte nuove, abbiamo ben 365 giorni! Tiziano Terzani scriveva “Ogni giorno per me é un altro giro di giostra!”
Miei cari lettori quindi,nel rispetto delle idee, delle considerazioni, delle credenze, non ho un particolare augurio da farVi e nemmeno farmi….Esorto solo a riflettere su ciò che reputo di buon auspicio per me : essere vera, leale, autentica, riuscendo ad esprimermi in libertà, senza dover aspettare una data o un evento in particolare, dedicando più tempo a chi ne ha davvero bisogno,rispettando le persone, i loro tempi e interrogandomi maggiormente sul mio tempo, sul significato originario delle cose e su quello invece acquisito con il passare dei giorni.
Insomma, un anno finisce, uno nuovo inizia dove immancabilmente esistono piccoli, ciclici, eterni ritorni, in cui l’unica certezza é che avrò un anno in più!

Rossella Argo

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