I edizione del festival aversano Jommelli-Cimarosa. Uomini e donne in platea
I edizione del Festival aversano “Jommelli-Cimarosa”. Location prestabilita? Roma, la Sala del Carroccio in Campidoglio. A presentare la kermesse il sindaco Giuseppe Sagliocco, il giornalista Alessandro Savoia e il direttore artistico Gerardo Di Lella. Le parole di quest’ultimo: “Venire a Roma è stato importantissimo per la città di Aversa perché ha voluto significare puntare sul nazionale, partendo dal presupposto che Roma nei secoli ha costituito un crocevia importantissimo. Ricordiamo che lo stesso Jommelli è stato l’aiuto-maestro nella Cappella Sistina in Vaticano. Abbiamo tutti gli ingredienti affinché questo Festival sia diffuso in tutta Europa. Teniamo conto che in passato Rosseau ha difeso l’originalità di Jommelli. L’intento è quello di festeggiare due cittadini illustri. Ad Aversa ci sarà Pietro Viti che inaugurerà un quartetto inedito e verrà altresì portato in scena l’opera “Il trionfo di Clelia” effettuata per la prima volta in Italia. Mi farebbe piacere fare un concerto dedicato al cinema nel mondo e sarei ben fiero di eseguire un frammento di Cimarosa.” Subito dopo la parola al primo cittadino normanno: “Il nostro intento è quello di creare un indotto verso Aversa che ha una grande storia e tradizione. Siamo qui a ribadire che vogliamo camminare insieme. Dobbiamo creare le occasioni più autorevoli possibili in città. Roma è di una rinomanza notevole e proprio da essa bisogna partire. Appeal aversano, tradizione aversana affinché tutto venga portato a conoscenza. La prossima occasione l’avremo a Napoli. Stiamo riflettendo sul da farsi. Spero questo sia l’inizio del Festival internazionale della musica del Settecento. Di pari passo con questo progetto c’è la promozione delle nostre tipicità”. Tra i chiamati a discorrere autorevolmente la professoressa universitaria Giuliana Andreozzi di Aversa: “Mi dispiace ammetterlo ma dal punto di vista culinario la stessa Napoli sta provando ad usurparci un primato, quello dello scarpariello. Questo delizioso primo piatto è nato nei quartieri spagnoli aversani, il famoso Lemitone, cioè la zona delle innumerevoli botteghe dei calzolai. Da lì è sorto il nome ‘scarpariello’”. A seguire una riflessione della Fidapa: “Dobbiamo inter-istituzionalizzare questa esperienza, sforzandoci di rivalutare la nostra Aversa con le forze nazionali e locali”. Sempre a catena, il pensiero del Rotari: “Oggi si sta realizzando il mio intento, ovvero, valorizzare il territorio insieme alla politica aversana. Penso che con il sindaco stiamo camminando nella stessa direzione”. Infine l’idea programmatica dei Lions: “Stiamo facendo un’opera di comune accordo con Aversa per portare a termine le Jommelliane”.
Ilaria Rita Motti