Il Cilento: una terra tutta da scoprire
Non solo ottima frutta, amene scogliere e spiagge dal mare turchese. Il Cilento, uno dei migliori esempi di distretto turistico italiano, raccoglie molto altro.
Esso abbraccia un territorio molto vasto che copre quasi tutta la parte meridionale della Campania e va dal mare fino ad arrivare ai Monti Alburni, posti a confine con la Basilicata. Una vasta area, quindi, che deve essere gestita con la massima efficienza ed attenzione essendo la speculazione edilizia, in ambito turistico, sempre in agguato.
La fondazione del Parco Nazionale del Cilento affonda le sue radici nel lontano 1973 quando, nel punto più bello della costiera cilentana, a Castellabbate, si tenne il convegno su I Parchi costieri mediterranei dell’Assessorato al Turismo della Regione Campania. In quell’occasione già apparve chiara la necessità di realizzare un parco naturale nel territorio cilentano col fine di difendere le specialità artistiche, faunistiche e naturali del luogo, preservarlo dalla speculazione edilizia e dal feroce turismo di massa.
L’istituzione del Parco si ha il 6 Dicembre del 1991 con la legge 394 per la quale si istituì il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano.
Con i suoi siti Unesco quali le rovine di Velia, terra del filosofo Parmenide, i suoi borghi sospesi tra cielo e mare e i villaggi arroccati sulle vette dei Monti Alburni, ne fanno una destination ottimale per tutte le tipologie di turisti: da coloro che adorano il mare a quelli che, invece, vogliono l’avventura o amano il brivido della scoperta.
Le zone forse più conosciute dell’area sono tutte quelle che vanno dalla cittadina di Agropoli, passando per Castellabate ed Acciaroli, fino a giungere all’incantevole Sapri. Tutti luoghi sublimi dove è possibile passare piacevoli giornate su spiagge dal mare turchese o farsi cullare dalla brezza su di un gozzo a largo di Punta Licosa.
Nonostante la costa riesca, ogni stagione, ad attirare migliaia di persone, negli ultimi anni anche la parte del Cilento interno sta iniziando ad avere dei suoi turisti che vogliono godere delle bellezze naturali presenti in questa parte di Parco.
Uno dei percorsi più battuti è quello che parte da Roccadaspide e giunge fino a Corleto Monforte dove è presente un interessantissimo museo sulla vita contadina della zona, la cui fondazione è stata fortemente voluta dai Sigg. Salamone, proprietari di un agriturismo molto importante presente fuori del paesino.
Avventurandosi nei dintorni del paese si troveranno altri borghi molto interessanti, ognuno per le proprie peculiarità, come Sant’Angelo a Fasanella con le sue possenti cascate, oppure Roscigno Vecchia, forse, uno dei villaggi più interessanti del Meridione d’Italia in quanto totalmente abbandonato tranne che da un solo individuo che continua a vivere lì: Don Giuseppe Spagnuolo detto Libero.
Egli è l’ultimo abitante del Borgo abbandonato, nonché esclusiva guida al museo della storia contadina presente nel villaggio dove sono raccolti stupefacenti testimonianze della vita contadina della zona.
Dopo una prima illustrazione della storia di Roscigno e la visita al Museo, è molto interessante andare ad osservare la casa dove Don Giuseppe vive tuttora. Un’abitazione d’altri tempi, senza neanche acqua corrente o luce elettrica.
Un’esperienza, questa della visita a Roscigno Vecchia, forse unica al mondo, la quale attira, ogni anno, centinaia di turisti da tutto il mondo.
Castellabbate con le sue frazioni di Santa Maria e San Marco, restano i punti, forse più conosciuti a livello nazionale in quanto set di numerosi film, tra cui, “Benvenuti al Sud”, il quale ha mostrato che nel NOSTRO SUD, a dispetto di tutto ciò che si dice, esistono località che, come il Cilento, riescono ad essere luoghi di pace e tranquillità e che, con il suo esempio di gestione integrata di tutti gli attori della filiera turistica, così come specifica il Direttore del Parco De Vita, è uno degli esempi più felici d’Italia.
A cura di Luigi Del Gaudio