Il mondo che viviamo oggi è la scimmia del lunghissimo processo triadico Hegeliano
Senza saperlo, o forse sì, gli altissimi hanno propagandato un becero identitarismo reale- razionale ad litteram. In sostanza, essendo vero solo ciò che viene prodotto dal cervello mediante la rielaborazionedei dati sensibili, posti questi come postulati incontestabili, non sarebbe possibile contemplare nessuna moralità eccetto quella nichilista. L’uomo di oggi abbraccia la Scienza, credendo, illuso come un ragazzino 17nne, d’esser maturato e di non necessitare più delle sciocchezzuole dei bimbi. Attraverso sofismi e aguzze trappole geometriche da lui stesso architettate per dare un senso all’isteria numerologica scientista, si tranquillizza e respira regolarmente, perché è certo di non doversi comportare bene per forza né di dover ricevere assurde ritorsioni. Questo è l’uomo odierno, fiero di volteggiare ebbro tra ciò che non meriterebbe d’essere conosciuto. Ma ai figli cosa resterà una volta raschiato il fondo della finitezza algebrico deduttiva? torneranno probabilmente a credere nei valori, in quegli stessi che i padri avevano lottato per distruggere. Perché? sarebbe interessante prima di rispondere a questo quesito, interrogarsi sul perché sia viva la convinzione che l’essere umano sia irrimediabilmente, in natura, nient’altro che una fiera spelacchiata. E’ possibile dunque rendersi conto che anche in un periodo in cui la grande razionalità illuministica non si era ancora palesata, i primi ominidi rintracciarono spontaneamente meccaniche d’interazione sociale di cui tutt’oggi usufruiamo. Sono quest’ultime le idee pure platoniche: i principi legati al funzionamento del cosmo correlati alla condotta individuale così come quella collettiva. Si tratta dei valori primi quali la famiglia, il rapporto con il sacro e il proprio nucleo d’appartenenza culturale e sociale. Dunque l’uomo di oggi che pare aver trovato la formula giusta per risolvere qualunque problematica, lascerà ai posteri l’arduo compito di ritornare all’epistemologia e domandarsi se forse gli sconvolgimenti che il nostro secolo sta osservando dormiente non siano forse il frutto di una mente fin troppo umana e assai poco Razionale, con la r maiuscola.
a cura di Davide Dato