Il paese di polvere e di vento
Un racconto lucido e coinvolgente degli sconvolgimenti politici, economici, culturali e sociali dell’Afghanistan dagli anni dell’invasione russa fino alla difficilissima situazione odierna.
Se Il cacciatore di acquiloni ci aveva parlato di quel periodo storico attraverso un romanzo, Hamida Ghafour si affida al racconto della sua reale esperienza di afghana fuggita con i suoi genitori a soli due anni in Canada, dove ha vissuto da occidentale.
Hamida torna nel suo paese natale da giornalista, a documentare la nascita della democrazia dopo l’ultima guerra e ci descrive i cambiamenti di un paese che i suoi abitanti non riconoscono più, devastato dalle guerre e dalle invasioni, da anni di estremismo religioso imposto dai talebani, che hanno diffuso una cultura del tutto estranea a questo paese.
La narrazione è sempre viva e coinvolgente e al lettore sembra di viaggiare insieme a Hamida nell’Afghanistan dei suoi ricordi e di quelli della sua famiglia ma anche in quello moderno così provato e sottomesso alle decisioni degli stranieri e che deve provare ora a ricostruire la sua identità di popolo, riaffermando la sua indipendenza dagli invasori di ogni parte del mondo e di ogni credo politico e religioso. E’ un libro che consiglio vivamente a tutti coloro che vogliono comprendere meglio le vicende che hanno portato questo paese alla situazione attuale e a chi, oltre ogni pregiudizio e luogo comune, vuole avvicinarsi a una cultura che oggi ci appare lontana solo perchè è il risultato di eventi traumatici e non dell’evoluzione naturale che avrebbe dovuto plasmarla.
a cura di Antonio Cuomo