Il rapporto tra la poesia e la Scienza
La scienza fa sempre più grandi passi. Nel Medioevo i poeti affrontavano in versi situazioni legate ai progressi scientifici e tecnologici. Dante Alighieri nel suo capolavoro “La Divina Commedia”nel XXVI canto dell’inferno descrive le esplorazioni geografiche che a quel tempo erano considerate ricerche scientifiche avanzate. Gli uomini hanno esplorato il nostro pianeta, ino al punto di spingersi anche oltre, viaggiando con navicelle spaziali sulla luna e con la creazione di satelliti artificiali hanno potuto esplorare altri pianeti appartenenti al nostro sistema solare.
Nel campo dell’ingegneria genetica apportata al mondo animale e vegetale si prevede la possibilità di produrre piante che possano generare sostanze plastiche, alimenti che siano capaci di sopportare gelate invernali, incroci vegetali, produzione di latte ad opera di mucche trattate geneticamente. Si Studia anche il sistema di far rivivere alcuni animali preistorici mescolando geni di nostri attuali elefanti con geni di Mammut. Sono stati isolati alcuni geni che causano il Morbo di Parkinson ed il Diabete e si stanno attuando sistemi per combatterli e si stanno ricercando le cause dell’invecchiamento. Si lavora per una possibile clonazione umana dell’individuo che in caso di sua morte a distanza di anni può essere replicato, alla produzione di organi di riserva in caso che l’individuo necessiti di un trapianto non avendo poi problemi di rigetto. Attualmente è possibile attraverso esami genetici stabilire eventuali malattie del feto. Questo permette alle madri in attesa di poter scegliere di interrompere la gravidanza o meno in caso di malattia del nascituro. Secondo tutti gli studi in essere potremo ipotizzare di poter far nascere individui perfetti, stabilendo finanche il colore dei loro occhi, dei capelli, la statura e la corporatura. Ma tutto questo è lecito? E’ giusto sfondare queste porte? I progressi scientifici arrecano benefici o sconfinano le leggi della natura, rilevandosi col tempo dannosi? Con la clonazione umana ci troveremo di fronte alla creazione di un individuo o di una “cosa”?. Queste domande sono oggetto di interesse dei poeti moderni. Il progresso ha generato disastri nucleari come quello del 26 aprile 1986 nella centrale di Chernobyl che ancora oggi ha ripercussioni sul terreno agricolo e su malattie a causa della radioattività. Incidenti del genere, con emissione di scorie nocive, si sono verificati anche in altri stati: in USA, in Francia, in Germania, in Giappone, in Germania. Anche se le centrali funzionano a pieno regime, resta sempre irrisolto il problema dello smaltimento dei rifiuti tossici del plutonio. Inoltre dopo 20 anni di vita di una centrale, per isolare le scorie non è nemmeno appurato che isolandole in un pilone di cemento non cedano più radioattività.
Il poeta Eduardo Sanguineti pone il suo interesse su queste problematiche, che con l’avvento del progresso scientifico chiudono sempre più la personalità dell’essere umano. Pone la sua attenzione sui computers, sul progresso tecnologico che non soddisfano i reali bisogni dell’uomo. Ritiene che anche la centrale di Chernobyl che poteva essere un grande traguardo umano si è trasformata in un tremendo disastro.
Salvatore Cicenia invece si sofferma sulla potente moderna tecnologia che certe volte non ci permette di trasferire dati da un vecchio computer su un altro tecnologicamente più avanzato, penalizzando il salvataggio di dati precedentemente immagazzinati. Alla fine di tutte queste considerazioni possiamo dire che la tecnologia è potente ma allo stesso tempo fragile, perché con la continua innovazione del prodotto tecnologico non è durevole nel tempo.
I sogni
Ci sono sogni
che non si possono realizzare,
ma altri che possono tornare,
come degli argomenti sospesi nel tempo,
che erano arrivati in un ingiusto momento.
I sogni con tutti questi giri immensi che fanno
e poi quanta forza che ti danno,
anche di sorridere al mattino,
quando le giornate non sembrano le migliori,
perché si attenuano tutti i dolori.
E questi sogni
che non si accorgono del tempo che passa.
I sogni che ti tolgono il fiato
risvegliano un cuore addormentato
tutte quelle forze nascoste che avevi
e che ti fanno tornare indietro
veramente chi eri.
(Luisa de Franchis)