Il Sonetto e La Poesia

Il Sonetto risale al 1200 ed è un breve componimento poetico melodico. Il suo creatore è Jacopo da Lentini che luisa 1approfondì la sua conoscenza letteraria presso la Scuola Poetica Siciliana.
Può essere composto da endecasillabi dove l’accento della parola cade sulla decima sillaba o da settenari dove l’accento cade sulla sesta sillaba ma se misto il componimento può essere composto sia da endecasillabi che da settenari. E’ formato da 14 versi raggruppati in due quartine che possono essere disposte in rima alternata o incrociata e due terzine.
Illustri poeti hanno composto dei sonetti che sono traccia nel tempo, ne cito alcuni: Niccolò Machiavelli, Guittone d’Arezzo, Sergio Corazzini, Giosuè Carducci, Alessandro Manzoni.
La sua struttura si pensa derivi da una chiave numerica simbolica dove il numero delle quartine quindi il numero 4 rappresentavano la Terra e la materialità, le terzine quindi il numero 3 simboleggiavano la perfezione e la Trinità, i quattordici versi disposti nella loro metrica scaturivano il numero 7 che corrisponde all’Universo.
E’ presente in molte letterature Europee e può essere lirico, comico, satirico.
Poeti contemporanei hanno creato sonetti in linguaggi più accessibili alle platee giovanili e tra questi cito Eduardo Sanguineti e Pier Paolo Pasolini .
Nel Sonetto comune ha uno schema metrico dove nelle due quartine il primo verso rima con il quarto verso ed il secondo verso rima con il terzo verso. Le due terzine successive sono versi composti in modo che il primo verso faccia rima con il sesto verso, il secondo verso con il quinto, ed il terzo verso con il quarto.
Ci sono” Sonetti Caudati” in chiave comica, “Rinterzati”composti da settenari, “Continui” rimati sia nelle quartine che nelle terzine, “Misti” composti da endecasillabi e settenari, “Sonetti Doppi” dove il verso dispari è formato da un settenario.
A cura di Luisa de Franchis

 

La Sibilla Cumana
luisa 2Ho scritto su sibiline foglie di palma volate al vento
le storie future
accolgo quel che resta della mia svanita gioventù
per non averti amato
o Dio innamorato
che mi hai reso schiava
in una gabbia senza tempo
per difendere il mio corpo
nella sua integrità
ma continuo ad indossare le mie bianche candide vesti
Alle tue spalle Apollo
Il sole ti protegge
Riscaldando le tue gesta
E ti accompagna la musica
Che hai tentato di far entrare nel mio cuore
Ed in questo atrio
Resta di me
Solo una voce immortale
luisa 3

 

 

 

 

 

 

 

 

(Luisa de Franchis)