Il Verismo
All’unità d’Italia tutti i problemi relativi alle masse lavoratrici erano molto evidenti, Nascevano la
questione meridionale, le differenze culturali ed economiche tra il sud ed il nord Italia e la poca
partecipazione dei meno abbienti alla vita politica.
C’era una forte crisi economica ed una concentrazione e realizzazione di industrie al Nord.
Nacque proprio in questi frangenti “Il Verismo” che con le sue teorie portò alla ribalta tutti i fatti
nella loro realtà, tendendo a descrivere la vita della gente meno abbiente e di coloro che lottavano
per la sopravvivenza contro le avversità della vita.
Tra gli autori illustri del Verismo ritroviamo Verga, Capuana, Serao, Di Giacomo, Deledda e De
Amicis.
I poeti appartenenti alla corrente del Verismo scoprivano le leggi della società umana prediligendo
situazioni realistiche e scientifiche. Non raccontavano emozioni ma si attenevano all’esposizione di
fatti quotidiani, ed ispirati a situazioni verificatesi, quasi fossero indagini.
Trovandoci di fronte a scrittori appartenenti a varie regioni, il verismo dette spazio a vari dialetti.
Il poeta si calava empaticamente nei personaggi, guardando con gli occhi ed esprimeva a parole
solo il racconto dei fatti senza l’intrusione autobiografica.
Secondo Verga ciò che si raccontava doveva essere solo testimonianza di qualcosa di veramente
accaduto ed osservato come da una lente.
(Luisa de Franchis)
Il Miracolo più grande
La vita è piena di attese
e occorrerebbe imparare
a saper aspettare i suoi frutti.
Nessuno è contento di quello che ha
e abbiamo troppe aspettative.
Dovremmo svegliarci ogni giorno
consapevoli del fatto
che già solo respirare
è il più grande miracolo
E la felicità non è altrove
ma dentro di noi.
(Luisa de Franchis)