In una scuola di lacco ameno, comune dell’«isola verde» una bimba bocciata in prima elementare

fbfbI genitori: siamo stati abbandonati, ricorreremo al Tar Assunta, bimba di sei anni di Lacco Ameno, figlia di una coppia di impiegati nel settore alberghiero sull’isola di Ischia, si era procurata nel primo quadrimestre delle sufficienze in molte materie, e anche qualche cinque in matematica e italiano. La piccola frequentava la prima elementare a Lacco Ameno, uno dei comuni dell’«isola verde»: gli insegnanti hanno deciso che non è matura per fare la classe successiva e dovrà ripetere la prima. Ma scoppia la bufera con il ricorso alla carta bollata e la minaccia, da parte dei genitori, di presentare un ricorso al Tar di Napoli. LA PROTESTA DEI GENITORI – «La bambina – denuncia Maria, madre di Assunta – ha dei problemi e deve essere aiutata, ma è la scuola che doveva assegnarle un insegnante di sostegno. Sono andata spesso a protestare col dirigente perchè ho visto che la bambina era stata abbandonata in fondo alla classe. A lui ho anche raccontato dei disguidi personali con una delle maestre ma ciò – spiega ancora la donna – è accaduto perchè ho sempre ritenuto che mi stessero maltrattando la bambina».
La piccola era stata sottoposta a visita all’Asl, ma la dottoressa che l’ha controllata non ha riscontrato carenze di apprendimento. «La cosa più triste» – racconta ancora la madre al quotidiano isolano «Il Golfo» – è stata quella di aver dovuto dire alla piccola la verità. Quando ci ha chiesto se era stata promossa, io e mio marito ci siamo messi a piangere». IL PRECEDENTE – L’episodio richiama alla memoria un caso analogo accaduto tre anni fa all’istituto Giovanni XXIII di Vicenza. I bocciati avevano, come nel caso di Assunta, 6 anni, bambini di prima elementare. Una classe, dove è noto, non sono fissati obiettivi minimi categorici sotto il profilo puramente didattico. Anche in quel caso gli insegnanti decisero che «non ci fossero i presupposti per il recupero e che il tempo di maturazione dei due bambini richiedesse più tempo rispetto ai coetanei». Quindi li bocciarono.

Antonio Ilardo.