A Cosenza è stata effettuata un’inchiesta su un giro di falsi invalidi civili che ha portato a 49 provvedimenti cautelari emessi dalla Procura della Repubblica di Cosenza. Alcuni degli episodi scoperti nell’indagine riguardano: invalidità riconosciute senza porre domande ai pazienti sulle patologie documentate e visite fiscali mai effettuate.

Tredici medici, tra cui il sindaco di San Fili, Ottorino Zuccarelli, funzionari ed impiegati amministrativi del distretto di Rende dell’Azienda sanitaria di Cosenza, hanno ottenuto l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari e 36 obblighi di presentazione.
Tra gli indagati c’è anche il Presidente del Consiglio Comunale, Pietro Filippo, e l’ex coordinatore provinciale di Cosenza, Sergio Bartoletti.
L’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza ha già annunciato che si costituirà parte civile.

L’inchiesta è scaturita da un’indagine condotta per quasi due anni dalla sezione di Cosenza della polizia stradale. Da tali indagini è emerso che il riconoscimento delle false invalidità avveniva attraverso l’intervento autonomo dei medici con la complicità di funzionari ed impiegati del distretto sanitario di Rende.
Le indagini hanno messo in luce come alcuni medici si accordavano con i presunti ammalati, attestavano di aver eseguito falsamente i controlli ambulatoriali e domiciliari ed inoltre prevedevano a far sottoscrivere agli interessati ulteriori referti medici e legali, da utilizzare per eventuali controlli fiscali, in modo di evitare a questi di doversi recare presso la struttura sanitaria.
Gli indagati facevano figurare la propria presenza in ufficio facendo timbrare i cartellini marcatempo da una sola persona. Ciò è documentato con una serie di video girati mediante telecamere nascoste.

Al momento, le persone poste agli arresti domiciliari sono dieci; tre le ordinanze di custodia cautelare che non sono state ancora eseguite; ventidue gli obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria che sono state notificate. Gli obblighi di presentazione non ancora notificati sono quattordici.

A cura di Mario Sabljakovic