“Il ridicolo è un atteggiamento di sfida: dobbiamo ridere in faccia alla tragedia, alla sfortuna e alla nostra impotenza contro le forze della natura, se non vogliamo impazzire.” (Charlie Chaplin). – VEDI IL VIDEO
Ogni epoca ha la sua dittatura. Charlie Chaplin ironizzava sulla tragedia del nazismo. Nella società contemporanea la dittatura ha assunto nuove forme, come la crisi socio-economica globale e la conseguente e dilagante criminalità. Regimi invisibili ma egualmente dolorosi, che spingo alla chiusura e colpiscono sempre più mortalmente non solo le persone, ma soprattutto le idee.
E proprio in questa condizione di negativismo, in cui la parola stop la fa da padrone, noi abbiamo deciso di non fermarci e dare l’azione.
Grazie all’incontro fortuito presso la Scuola di Cinema, Fotografia e Televisione Pigrecoemme di Napoli che noi Padrini e fautori di questa “Gang”- Amanda Annucci, Roberto Colasante, Giuseppe Di Gennanno, Giovanni Dota, Antonio Guerrazzi – abbiamo unito esperienze, sensibilità e visioni, per creare un progetto comune, traendo spunto da ciò che ci circonda. Proprio in un contesto estremamente variegato e difficile come quello della città di Napoli dove la criminalità sfrutta il cittadino, noi sfruttiamo l’immaginario criminale a modo nostro.
Dalla voglia di risalire e di guardarsi attorno con occhio critico e interpretativo nasce la web-serie “Gang Bang”, ossia un’esplosione di freschezza in questo pantano di autocommiserazione. La web-serie è un progetto indipendente che narra le strampalate vicende di Giulio e Vincenzo, due criminali da strapazzo che, piegati dalla crisi e sotto le direttive del Boss di quartiere, sono costretti ad accettare missioni che porteranno a termine sempre a modo loro.
Giulio, Vincenzo e il Boss, con le loro sgangherate gag, plasmati da influenze Pulpeggianti ed iperrealistiche, sono figure finzionali, che dissacrano i cinematografici mostri sacri, fin troppo pesanti, che li hanno ispirati e anche loro subiscono la crisi d’a’ fatica quotidiana. Come noi giovani in carne ed ossa e diversamente occupati, che proprio come il cinema moderno, abbiamo bisogno di destreggiarci quotidianamente per emergere. E quale migliore antidoto alla κρíσις (crisis) se non il cambiamento, ovvero il suo significato? E allora vai con l’esagerazione, vai con la dissacrazione totale, perché altro non è che l’emancipazione dalle catene dell’indigenza e da tutti gli altri mostri (nemmeno tanto sacri), nostri e del web. Perché è il web il nuovo canale di distribuzione, capace di veicolare messaggi non per forza politically correct. Ed è proprio al pubblico del web che la nostra serie punta. Per non doversi censurare e per non dipendere e pendere da case di produzione inflazionate e pretenziose. E per non aspettare Tarantino che c’imbocchi col cucchiaino. Quindi è tutto qui. Cominciamo proprio noi a cambiare le cose. Con un citare post-postmoderno, non più fedele/amante ma dissacrante/disilluso, con un meta cinema “cinemi lupus”. Una serie che mangia le serie, un cinema che mangia sé stesso.
Perché la televisione separa, il cinema unisce, ma il web colpisce!
a cura di Antonio Guerrazzi
Date un’occhiata al nostro primo episodio
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