Kenzo, protezioni per le donne della foresta
Grandi parallelepipedi segnati da linee verticali si muovono sulla passerella, ed è una grande scenografia tecnologia che vuol farci immaginare una foresta. Tra questi alberi, Carol Lim e Humberto Leon, il duo stilistico di Kenzo, hanno ambientato una comunità di donne forti, una tribù solidale e al femminile: il mondo è selvaggio e le giovani si proteggono con l’amicizia e – perché sempre di una sfilata si tratta – con i vestiti. Questo il racconto che sta dietro una collezione che è un omaggio al marchio e al suo fondatore, quel Kenzo Takada che si è ritirato dalla maison quindici anni fa. Carol e Humberto, che le scorse stagioni avevano molto puntato sui pezzi giovani e appetibili, le felpe con gli animali tanto per citare un loro prodotto famoso, stavolta sembrano guardare addirittura ai successi d’archivio: le stampe notturne di fiori neri e verdi, i tocchi di giallo fluo, le coperte in jacquard grafici che sono mantelli ma anche poncho o trench e perfino chimono che poi si uniscono al cappuccio che però è anche un berretto con visiera. Tutto è multiplo e protettivo, tecnico e primordiale: “nella comunità di donne ci sono molte occasioni” dice enigmaticamente Humberto (parla di donne sciamane?) e allora spuntano i vestiti lunghi in georgette a fiori rosso scuro da portare sotto il parka di montone chiaro, gli abiti che sarebbero dritti e larghi se non fossero anche arricciati bassi sulla vita con un motivo a cannoncini: poi ognuna decide come indossarli, magari sovrapponendo un corpetto che sembra un’armatura di lana oppure semplicemente avvolgendosi in un plaid a righe colorate. Ma il completo davvero Kenzo ha i calzoni fiorati con un effetto quasi mimetico, le bande chiare lungo le gambe e sul grande poncho tecnico a collo alto e nella stessa fantasia. Grossi stivaletti in rettile verde con suola a piattaforma, sandali robusti e colorati, guanti, berretti e sciarpe, sempre per la massima protezione.