L’ACCESSORIO DEL POTERE: LA BORSA!
E’ l’accessorio dal quale quasi mai le donne si separano, una sorta di protezione che fa sentire sempre a casa e contiene tutto ciò che serve: parliamo della borsa, simbolo femminile di vanità, certo, ma anche di potere.
Le donne più potenti del mondo le hanno restituito una nuova vita: la borsa non è più solo un accessorio moda, ma anche il simbolo del comando.
Come la cravatta per gli uomini, la borsa può rappresentare lo scettro del comando per le signore!
Benché venga considerata un’invenzione dei nostri tempi unisex, la borsa è un accessorio antico, molto antico. Addirittura risale alla preistoria: quando l’uomo non sapeva né filare né tessere, e doveva adoperare le pelli degli animali per confezionarsi gli abiti e i relativi accessori. La parola borsa nel suo significato originario voleva dire appunto pelle di animale scuoiato. Furono le donne a trasformare la borsa in un simbolo di eleganza, e così nacque la borsetta, tipico accessorio dell’abbigliamento femminile. Già in epoca molto antica c’erano borsette preziose; che gli uomini regalavano alle loro belle. È ad una di queste borsette che il poeta Marziale faceva dire: «Quando sarò passata di moda non buttarmi via, te ne prego, che non mi prenda qualche barbone per metterci gli avanzi e magari mi faccia dormire col suo cagnaccio».
Quando è sbagliata la si deve cambiare; quando la si compra bisogna provarla; quando la si lascia da qualche parte rivela molto del carattere di chi la possiede.
La borsa si stacca dal corpo e ha una certa indipendenza dalla donna che pure la indossa: la borsa fa da supplente a una signora. Essa trova posto nell’affollato scaffale degli accessori, ma a nessuna signora verrebbe in mente mai di equipararla a uno di essi. La borsa è molto di più, o meglio è qualcosa di diverso; è un’appendice, ha un suo carattere che deve essere compatibile con quello della signora che la porta con sé, va coordinata con tutto quello che una donna si mette, però deve stare bene da sola, appoggiata su una scrivania, ad una sedia o sulla reticella di un treno. A tal proposito, bisogna stare attente ai dettagli che essa presenta, questo perché una borsa rivela di sé cose inimmaginabili, lasciando tracce che rimangono nell’aria (e nella memoria) come la scia di un profumo.
Certo, di modelli ne esistono un’infinità, dalle maxi borse alle shopping, alle deliziose pochette ai modelli più rigidi e strutturati: l’importante è scegliere il modello che più si addice alla nostra personalità e alle nostre esigenze, perché poi a riempirle basta un attimo. Agende, telefonini, trucchi, profumi….per ogni donna la borsa è un universo ricco e poliedrico, altrettanto interessante e misterioso.
E’ l’unico soprammobile che una signora può portare fuori di casa sua, e si sa che le donne amano i soprammobili, i ninnoli, gli oggetti casalinghi. Non a caso gli uomini intelligenti badano alle borse delle donne, i marchi della moda fanno altrettanto, gli stilisti si fanno venire ottime idee che alle donne danno grande soddisfazione.
Insomma, la borsa è una compagna, una complice, una carta d’identità, un sistema di copertura e depistaggio, non meno significante di un vestito e infinitamente di più di qualsiasi altro accessorio.
Una borsa e una donna si completano come due sorelle, si coordinano come due amiche, nessuna delle due resta la stessa, nessuna delle due lascia sul campo qualcosa di sé.
Ma perché ci piacciono così tanto le borse? La risposta, se esiste, non è ancora stata resa pubblica al mondo, ammesso che qualche profondo conoscitore dell’animo femminile riesca a trovarla (e vinca poi il premio Nobel per la psicanalisi). In effetti è la maggioranza che ammette di amarle alla follia ma senza spiegarne le ragioni.
Possiamo concludere dicendo che chi ha a che fare con le donne e se ne occupa con amorosa dedizione lo sa che non si scherza con loro, quando si tratta di borse. Ormai anche gli uomini si sono convinti che sia indispensabile e da qualche tempo la usano proprio come noi: come oggetto pratico dove tutto deve trovare posto, e al momento opportuno, saltare fuori, come per magia!
Pasqualina Morsino