L’amore è finito? Siate almeno buoni genitori.

Cara Rossella,

ROSSELAmia sorella si è separata dal marito dopo dieci anni di matrimonio per incompatibilità di carattere e, invece di preservare il loro unico figlio da questo trauma, lo usano per farsi dispetti e continuare la guerra fra loro. Questo bambino è divenuto arma di ricatto da parte di entrambi i genitori che non si rendono conto del danno che stanno provocando all’unica persona che dovrebbe essere immune da ogni sorta di cattiveria e tutto questo ci sembra solo un modo di punire lui e tutti noi che lo amiamo. Ormai questa è divenuta una guerra senza fine che ci vedrà tutti perdenti e di cui la vera vittima è questo povero nipotino mio.

Patrizia

Cara Patrizia,

capisco quanta pena hai nel cuore, ma, per esperienza, devo ammettere che nella maggior parte delle separazioni le uniche vere vittime sono i figli. E certi genitori, inconsapevolmente, ne diventano gli aguzzini,genitori altamente egoisti che si fingono buoni ed altruisti.

Ormai nella cronaca quotidiana vediamo bambini o adolescenti divenire oggetti di disputa e ripicca, mentre dovrebbero essere solo amati, tutelati ed amorevolmente seguiti, figli che, pur se non dovranno più assistere a discussioni e litigi, purtroppo si troveranno ad attraversare quel doloroso percorso della loro separazione. Non si pensa a come sia destabilizzante vedere tanto odio tra due persone che non solo dovrebbero volersi bene, ma che il figlio ama,

Infatti, per quello che mi risulta, ben pochi genitori riescono ad avere tra loro un rapporto di reciproca civiltà e rispetto dopo aver deciso di interrompere il matrimonio. Quindi, se non più moglie e marito, almeno impegnarsi ad essere buoni genitori. Già, perché volte ci si sposa con leggerezza , senza valutare le conseguenze e quindi, seppur finisce l’amore, l’attrazione, la passione, dovrebbe rimanere almeno l’affetto come legame, forse ancor più profondo se ad unirli ci sono dei figli. Ma, ahimè, viviamo in un mondo che precipita sempre più nell’indifferenza, non possiamo parlare nemmeno più di cosa significhi spirito di sacrificio, voglia di cercare un compromesso, oppure un minimo di disponibilità. Non si sopporta nulla ed al minimo problema tutto l’amore viene annullato, il tempo trascorso insieme annientato e subito tutto viene risolto con la separazione. E dove sono finiti gli impegni presi con la propria coscienza, o con le promesse dinanzi al prete? Inoltre, con la nascita di un figlio, l’interesse primario sarebbe non solo amare ma tutelare ,salvaguardare,  proteggere i propri bambini, lasciandoli vivere tranquilli nel loro mondo fatto di abitudini, relazioni, oggetti a loro cari, senza usarli come “pacchi” o come “merce” di scambio, evitando di sconvolgere ancor più la loro esistenza già segnata da una separazione. Non hanno chiesto loro di nascere! Queste guerre incomprensibili per il loro cuore semplice, per la loro mente ancora non contaminata dalle brutture della vita, hanno un effetto devastante sulla loro esistenza. Odio, vendetta, rancore, rabbia, invece di colpire, come si vorrebbe, il proprio partner, finiscono col distruggere i propri figli. E’ così che, non preparati a comprendere tante cose, divengono inermi vittime, unici a soccombere, abbandonati ad una vita con poco amore e, forse, più regali. Ma una cosa ancora non sanno questi genitori così poco attenti ed amorevoli : i figli, crescendo, diventeranno i loro peggiori giudici.

Rossella Argo

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