L’apparenza inganna: il “panfilo di Maya”
“Forse non tutti sanno che…”; potrebbe essere un buon incipit per un articolo, ma sarebbe troppo banale per un articolo il cui argomento non è poi così convenzionale. Certamente potrei attirare da un punto di vista strategico l’attenzione del lettore; ma non è questo il mio scopo. Anche perché non è vero che “non tutti sanno che…”: più che altro “molti sanno che… ma non vogliono che si sappia”. Ma cosa?
La risposta potrebbe essere riassunta col detto ”non è tutto oro ciò che luccica”. Ma vediamo con calma.
Il 2 giugno 1993 il panfilo Britannia attraccò a largo di Civitavecchia; la stampa raccontò che a bordo della nave inglese si sarebbe dovuto tenere un summit sulla morte del giudice Falcone e sulla vicenda di tangentopoli. Sembrerebbe – e guarda caso nessun giornalista fu invitato alla conferenza – che presero parte ai lavori anche la Regina d’Inghilterra, Carlo Azeglio Ciampi e Mario Draghi nonché molti manager, uomini d’affari ed economisti italiani.
In realtà si parlò di ben altro rispetto a Falcone e tangentopoli (in qualche modo si doveva distrarre l’opinione pubblica!); in quell’occasione, infatti, sembra si sia proceduto alla svendita delle imprese pubbliche italiane.
Naturalmente solo pochi conoscono la vicenda del Britannia; eppure un po’ di tempo fa il ministro Brunetta nel corso di un convegno asserì “Ve lo ricordate il Britannia? Il Britannia è una nave, appartenuta già alla casa reale inglese, che navigò davanti alle coste italiane… in cui si svolse un lungo seminario, durato un paio di giorni, in cui si tracciarono le linee della svendita delle aziende di stato italiane. Una frase che fu ripresa da poche agenzie di stampa.
Ad ogni modo, questo serve solo per dire che spesso veniamo a conoscenza solamente di ciò che si vuole farci sapere, e spesso ciò che sappiamo è solamente l’opera di un filtraggio abilmente posto in essere, e la punta dell’iceberg di ben altre situazioni.
Germana de Angelis