L’assoluzione
Cara Rossella,
seguo la tua rubrica e mi vergogno un po’ a scriverti, ma ho un peso da anni che mi lacera e vorrei un consiglio. Sono un uomo di 50 anni, amo molto mia moglie che conosco da quando ero ragazzino ed abbiamo due figli splendidi. Nulla ha mai scalfito il nostro affetto ma da qualche tempo sto male per una mia colpa, commessa all’inizio del matrimonio e di cui lei non ha mai saputo nulla. Una sera d’estate di ventidue anni fa, mentre lei era al mare con il primo bambino perché il secondo non era ancora nato, l’ho tradita con una mia collega d’ufficio, dopo aver bevuto un bel po’ durante una cena di lavoro. Una sola volta, senza quasi rendermi conto di ciò che stavo facendo. Da allora sono tormentato, mi sento un miserabile e questo forte senso di colpa negli ultimi tempi si è ancora più acuito. Mi sento così devastato che ho pensato di confessare, perché vivere con questo fardello è atroce ed ho bisogno di essere perdonato.
Luigi
Caro Luigi,
prima di agire pensare sempre alle conseguenze…Che cosa potrebbe accadere dopo questa “confessione”? Per tanti anni hai taciuto, indubbiamente portando un peso quotidiano di dolore e sofferenza, ma senza trasferire tale pena in tua moglie. A volte tacere può essere meno nocivo che parlare. Oltretutto nessuno sa di questo fugace incontro, nato in una serata un po’ balorda, sotto effetto dell’alcool…Questo desiderio di confessare il tradimento nasce dai tuoi sensi di colpa, cercando l’ ”assoluzione” per liberarti da questo peso. E’ trascorso ormai tanto tempo dall’accaduto e secondo me non avrebbe senso rinvangare un episodio così lontano e per te insignificante…Il vostro è un matrimonio d’amore, ben riuscito,nessun’altra situazione sgradevole si è insinuata tra voi. E allora? Perché vuoi minarlo per un momento di tua debolezza, ormai superato da tanti anni? Faresti solo soffrire questa donna, provocando un sicuro effetto negativo sulle sorti del rapporto. Se segui la mia rubrica sai bene che sono contro le bugie, le ipocrisie, le falsità, ma questo è un caso diverso. A volte mantenere un segreto o nascondere qualcosa non è esecrabile ma saggio, specie se si pensa alle ripercussioni derivanti da tale rivelazione. Adesso, dopo ben ventidue anni, che senso avrebbe? Rifletti bene. E’ per il bene di qualcuno? Ne beneficia il rapporto? No, mio caro, è solo per te, per la tua coscienza, per i tuoi sensi di colpa troppo pesanti che ti stanno logorando ed affliggendo. Tu non perdoni te stesso ma vuoi sentirti “graziato” così da star meglio. Mi dispiace ma è puro egoismo il tuo. Se hai commesso un errore, devi responsabilmente “pagare” espiando su te stesso, non trasferendo su questa poverina la tua angoscia con la scusa di condividerla! Perché farla soffrire per uno sbaglio che lei non ha commesso? Tu vuoi trovare pace con la sua “assoluzione” scaricando su di lei questo peso? Se l’hai umiliata ed offesa con questo tradimento di cui non è responsabile, il minimo per emendare la colpa è patire da solo, subendone le sofferenze. E’ questo il prezzo da pagare.
Rossella Argo
“Il senso di colpa è un fenomeno assurdo : non sono mai i colpevoli a soffrirne. Spesso sono le vittime a farsene carico, solo perché occorre che qualcuno se ne faccia carico”.
Amélie Nothomb
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