L’Ermetismo: Ungaretti Quasimodo e Montale
Nel periodo di intervallo tra le due guerre mondiali nasce in Italia un movimento di poeti che abolisce nei propri componimenti la punteggiatura, riducendo la poesia in due o tre soli versi, inserendo un linguaggio difficile edambiguo con un alto contenuto filosofico. I testi contenenti verità hanno anche una forte carica simbolica.
La parola ermetismo trova il suo significato dal Dio Greco Hermes divinità enigmatica. Tra i poeti ermetici italiani ritroviamo Ungaretti, Quasimodo e Montale.
L’epicentro dell’ermetismo fu a Firenze e la tendenza continuò fino agli inizi degli anni 50, fino alla caduta del fascismo. I risvolti del dopoguerra fecero iniziare il processo del suo declino, ed i poeti stessi furono condannati ad una grande solitudine morale, dando spazio al neorealismo.
Ungaretti nacque ad Alessandria D’Egitto e la sua vita fu un insieme anche di dispiaceri familiari: la morte del padre in un incidente e successivamente quella del figlio all’età di solo nove anni. L’amore per la poesia nacque nel periodo scolastico appoggiata anche da amicizie egiziane. Lavorò come corrispondente commerciale, ma a causa di investimenti sbagliati si trasferì a Parigi anche per affrontare i suoi studi universitari. Ebbe contatti artistici con De Chirico, Picasso e Modigliani. Decise di partire per la I Guerra Mondiale in concomitanza della morte di Sceab un suo caro amico di infanzia, suicidatosi nella stanza di albergo che condividevano. Al rientro a Parigi nel 1918 trovò il suo amico Apollinare stroncato dalla Spagnola. Nelle poesie di Ungaretti la prerogativa era il titolo che aveva rilevante importanza nel significato della poesia, mancava la punteggiatura e conteneva forti emozioni. Le sue poesie spesso ispirate alla guerra mondiale avevano un contenuto piuttosto triste. Tra le sue poesie più note: “Il Porto Sepolto”, “L’Allegria”, “Il sentimento Del tempo”, “Il Dolore”, “La Terra Promessa”, “Il Taccuino del Vecchio”.
Montale nacque a Genova nel 1986 da famiglia di commercianti. Conseguì il diploma di ragioniere privatamente perché cagionevole di salute. Partecipò alla I Guerra Mondiale combattendo in Trentino come ufficiale. A causa della sua riluttanza per il Fascismo fu costretto a lasciare l’ambita carica di Direttore del Gabinetto Scientifico Letterario di Vieusseux. Diventò Direttore del Corriere della Sera e dopo la II Guerra Mondiale ricevette nel 1975 il premio Nobel per la Letteratura. Tra le sue opere: “Ossi di Seppia”, “Le occasioni”,” La Bufera”..
Quasimodo nacque a Ragusa nel 1901 da padre genovese e madre greca. Ottimo conoscitore dei classici avendo fatto un percorso presso l’Accademia dei Nobili Ecclesiastici, studiò latino e greco. Iscrittosi alla facoltà di Ingegneria, lasciò gli studi quando fu nominato Funzionario del Genio Civile. Ricevette il Premio Nobel per la Letteratura, perché le sue poesie scritte con ardore classico esprimevano tutto il sentimento tragico della vita del nostro tempo. Tra le sue poesie più conosciute: “Ed è subito sera”,” L’urlo nero”, “Acque e Terre”, “Oboe Sommerso”.
Autunno
Piovono foglie secche
su questo tappeto autunnale
e noi creiamo il buio e la luce
e ci parliamo sottovoce
in un’atmosfera
dove non sono necessarie le parole
ed il mio corpo
è tutta l’espressione
di questo grande amore
che dai miei occhi traspare
con tutta la voglia di volerti conquistare.
Volano le foglie al vento
e vola via anche tutto il mio tormento.
Sono ancora una donna giovane e bella.
il mio corpo seduce
ma è la mia mente
che alla fine cattura.
(Luisa de Franchis)