La “droga” più in voga del momento? I social network
Se per droga si intende qualsiasi cosa che, usata per un certo periodo di tempo, provoca dipendenza, allora pare proprio che degni di essere etichettati come tali siano anche i social network, diventati nel giro di qualche anno popolarissimi tra giovani e meno giovani. Secondo uno studio condotto dall’University Of Chicago Booth School Of Business, reso noto sul mensile di divulgazione scientifica Psychological Science. “La vita moderna è un tumulto di desideri, ed è scandita da conflitti frequenti e resistenza, ma quest’ultima risulta sempre meno controllabile”, spiegano i responsabili della ricerca, condotta sotto la supervisione del dottor Wilhelm Hofmann. La ricerca ha visto protagonisti 205 soggetti adulti, sottoposti al controllo di un particolare apparecchio elettronico, capace di captare i loro pensieri e desideri; e una delle tentazioni più frequenti e difficili da controllare era proprio sedersi al computer per accedere al social network di preferenza; i più colpiti da questa nuova forma di dipendenza risultano essere i giovani. La dipendenza risulta così forte da superare persino quella causata da alcol e fumo, ed il desiderio scavalca persino il sesso e il sonno. Appurato ciò, ci si chiede: e gli effetti negativi, a parte la dipendenza in sé, quali sono? Pare proprio che l’abuso di social network provochi un aumento della depressione: sembra infatti che gli utenti che leggono gli stati deprimenti pubblicati dai propri contatti ne siano coinvolti emotivamente, con un conseguente aumento dello stress, della malinconia e della sensazione di solitudine. Inoltre, pare che i soggetti tendano a farsi influenzare parecchio da ciò che dovranno mostrare, arrivando a compiere azioni quasi in funzione di ciò che dovranno pubblicare e condividere sui social network. Che a furia di personalizzare il proprio profilo “virtuale” si stiano spersonalizzando nel mondo reale? Probabilmente; ma se il “mondo reale” sembra andare avanti alimentandosi principalmente di apparenze, l’ostentazione diventa la regola numero uno del gioco; e quindi tutto ciò ne sarebbe solo una logica conseguenza.
Germana de Angelis