LA DIETA MEDITERRANEA E LA CUCINA ITALIANA ATTENZIONE ALLE FREGATURE
Va bene la “dieta mediterranea”. È salubre, e’ buona, e’ un buon affare. Quando l’Unesco la elevò a “bene immateriale dell’Umanità'” noi ne fummo felici, ma un problema lo ponemmo. Vuoi vedere che il meritorio riconoscimento UNESCO alla “Dieta mediterranea” nasconde qualche cosa? Il solito italiota diffidente e provinciale che guarda che c’è “dietro l’angolo”? Forse. Ma contemporaneamente elevare a patrimonio dell’umanità la Cucina francese e la Dieta Mediterranea ci appariva come uno scambio a perdere per il nostro Paese. Eppoi, al di la’ della salubrità e della bontà della Dieta Mediterranea, che c’è che manca nella Cucina Italiana? Perché’ la Cucina Italiana non può essere elevata a “patrimonio dell’Umanità'”?
È’ una faccenda burocratica? Non abbiamo presentato le pratiche opportune? Problema risolvibile. Subito dopo la parentesi elettorale il ministro Catania potra’ darci una risposta adeguata sul piano tecnico. Se invece qualcuno ci farà capire che la Dieta Mediterranea già comprende la “Cucina Italiana”, allora ci in….cavoleremo. Perché, dal nostro punto di vista, la nostra cucina non è seconda a nessun’altra cucina al mondo. All’epoca del pronunciamento dell’UNESCO sulla Dieta Mediterranea fummo gli unici a sollevare qualche perplessità. Ci auguriamo di sbagliare, ma con tutto il rispetto per la Cucina Messicana, patrimonio dell’Umanità, crediamo che anche la Cucina Italiana non è, per le sue peculiarità, seconda a nessun’altra cucina al mondo.
Elia Fiorillo
Presidente del Consorzio Mangiare Italiano e Presidente del CEQ