La fashion week accende le luci sulle nuove tendenze maschili della primavera estate 2012
Dolce & Gabbana mettono l’uomo in rete. La collezione dedicata alla P/E 2012 si costruisce tutta intorno alla rete. Di diverse misure, colori e materiali. Usata trasparente e foderata di cotone lavato per giacche, pantaloni, bermuda, T-shirt, giubbotti, tute e maglie. Grande importanza rivestono gli abiti sartoriali in mohair di lana/seta con nuove proporzioni di collo, di lunghezza e di costruzione sfoderata. E se le camicie sono rigorosamente bianche, i colori utilizzati per il resto della collezione sono i grigi, il melanzana, il bottiglia, il caffè, il bianco e il nero. Per coerenza estetica anche le scarpe e le borse sono in rete di pelle. Burberry Prorsum. La collezione estiva si rinnova con un materiale, la rafia, e un motivo, quello geometrico. Christopher Bailey, il direttore creativo della maison britannica, porta in scena a Milano una stagione rappresentata pur sempre dal capo simbolo, il trench, ma con nuovi dettagli, come i bordi colorati in rafia, e accompagnandolo con nuovi accessori. A partire dai mocassini in pelle con suola in sughero e rafia a contrasto, ma anche in alligatore o in pelle con suola in sughero e ricami in contrasto. Immancabile la sacca da viaggio, cui si aggiungono le custodie per iPad in alligatore, i borsoni in lino e pelle con lo stemma Burberry e cappelli di rafia all’uncinetto.
Jil Sander. Vita alta, colli anni ’70, maxi t-shirt, accessori in plastica, anfibi, pitone: sono questi i frammenti di immagini che recupera dal secolo passato per ricomporre un quadro moderno, con nuovi tagli e nuove proporzioni. Il guardaroba dell’uomo per la prossima stagione estiva prevede blazer dalla costruzione morbida e dal design ridotto che si combinano con pantaloni ampi a vita alta o shorts con le pinces. Ma anche anorak troncati di netto, caban da aviatore lineari e utility jacket a maniche corte, squadrate o ultra-asciutte. I soprabiti sono in anguilla laccata nera, Pvc trasparente o cotone spalmato. Le t-shirt in jersey e le maglie dalla linea ampia sono sovrapposte a camicie con un grosso colletto. I top ricamati in nylon sono alternati a maglie aderenti generando una serrata sequenza di proporzioni. Lavorati a tricot o crochet i pullover in un mix di filati che rilegge il concetto di mélange. Il colore filtra all’interno e all’esterno,donando alla superficie un effetto incrostazione. Blu navy, testa di moro e verde scuro sono i colori principe di una palette di tonalità quasi nere. Gli accessori diventano la forza cromatica. Borse, tracolle e modelli da esploratore urbano in pitone, pelle laminata e techno-materiali colorati. Ermenegildo Zegna. Bianchi gessosi che virano verso l’ecru e si sommano a celeste pallido e pervinca, al malva declinato fino al violetto, a grigi e salvia chiari o scuriti fino a fondersi l’uno nell’altro. I colori della collezione P/E 2012 per l’uomo si adagiano su diverse combinazioni di abiti spezzati, caratterizzati da giacche dalle linee morbide, ben modellate sul corpo e abbinate a pantaloni essenziali. Ma, ancor più che i colori, un ruolo fondamentale lo giocano i tessuti: la pura seta viene caratterizzato da finissaggi che le donano particolare performance. Seta tecnologica (microsilk) stropicciata e resinata per completi, trench e sahariane, o mescolata al cotone (silkco) lisciata e cerata in impermeabili e giacche. E ancora, la seta morbida della maglieria e dei jersey, filata con cashmere e lino, con stampe che imitano le scoloriture dei raggi solari. Una palette non solo di colori, dunque, ma tattile che diventa ispirazione per la ricerca di contrasti che caratterizza il look: lucido e opaco, stirato e spiegazzato, organico e supertecnico, formale e casual.
Marni. Ripensa l’outdoor per la stagione calda e affronta il tema attraverso il colore e gli accenti grafici, rilanciando gli shorts come capo di punta. Doppi strati e intarsi creano geometrie leggere; le righe si posizionano su blazer e bermuda. Sugli abiti, la somma delle parti è rivelata anziché essere nascosta: dettagli a contrasto sui parka danno un tono astratto ad un capo utilitario; colletti di maglia sono uniti a camicie rigate. Maglie lunghe sono messe deliberatamente fuori contesto sotto gli abiti, suggerendo un approccio insolente al vestire; i pantaloni hanno l’orlo chiuso, come quelli da trekking. Gli shorts sono un pezzo centrale: linea netta, volume morbido, seguono pattern grafici, e sono indossati con calze e stringate, quasi si affrontasse una camminata nei boschi. La vena grafica prosegue nella maglieria: le maglie a intarsio o melange e i top a righe sono facili e precisi; combinazioni di coste e jersey su t-shirt a manica corta suggeriscono interpretazioni costruttiviste di basici consolidati. Le camicie di jersey tartan hanno sentori di avventura old-school.
A cura di Serena Smorra