La festa di San Valentino: è tempo di bilanci sull’amore.
C’è chi si ritrova, in occasione della festa degli innamorati, più innamorato che mai e c’è chi, invece, guardandosi allo specchio, si chiede come mai non sia ancora giunto il proprio momento, il momento di condividere con un’altra persona il resto della vita.
Ormai l’amore si è adattato ai tempi che sono cambiati: il corteggiamento ai tempi di internet va al passo dei like su Facebook. La tecnologia, in fondo, dà la possibilità di conoscere più persone, di allargare il proprio giro di conoscenze e di ottenere più facilmente un appuntamento galante; anche se, nello stesso tempo, internet crea una confusione di ruoli e sentimenti, un corteggiamento senza intimità, di breve respiro. É la fine del corteggiamento romantico e l’apoteosi del rimorchio? Forse è vero che, all’ombra luminosa degli schermi dove è possibile chattare, postare, messaggiare e video-collegarsi con più persone, le regole dell’amore sono cambiate. Oppure, come suggerisce un film di George Clooney, in amore niente regole?! Qual è la cosa giusta da fare nell’universo disorientante della rete dove tutto è a portata di click? Internet ormai è parte integrante della nostra vita quotidiana; dunque, lanciare l’amo della conoscenza in rete può essere un ottimo punto di partenza, a patto che poi la conoscenza si concretizzi nella vita reale. Nessuno vuole solamente amici di chat; di sicuro meglio amici in carne ed ossa con cui guardarsi negli occhi, bere un bicchiere di vino o andare al cinema. É chiaro che, ai tempi del corteggiamento 2.0, il profilo che ci costruiamo sui social network diviene il primo passo fondamentale: una sorta di mini-biografia intrigante ma efficace, personalizzata ma sincera (non possiamo spararle troppo grosse). Le mail? Utili per corteggiare ma troppo prolisse per rimorchiare e non garantiscono l’incontro. Proprio come nel romanzo bestseller di Daniel Glattauer, Le ho mai raccontato del vento del nord, che racconta di un amore epistolare tra sconosciuti, Emmi e Leo, nato per un indirizzo sbagliato digitato in una mail. Dunque il mondo della rete può offrire con il click iniziale un’occasione al gioco dell’amore ma quest’ultimo, per crescere, ha bisogno della fatica quotidiana: ha bisogno delle strette di mano, degli abbracci, dei sussurri, delle litigate e delle riappacificazioni. L’amore, in fondo, ha solo bisogno di essere vissuto.
Chiara Selleri