La marcia contro la pedofilia clericale «Aiutiamo il Papa a fare opera di verità»
Vogliamo aiutare Benedetto XVI a fare opera di verità». Lo ha detto il deputato dei Radicali Italiani, Maurizio Turco, che oggi è intervenuto a Verona alla terza marcia contro la «pedofilia clericale», organizzata dall’Associazione Sordomuti «Antonio Provolo.
L’istituto Provolo era stato al centro di uno scandalo per la denuncia da parte di ex alunni di decine di casi di pedofilia che risalgono a molti anni fa. «La Conferenza Episcopale Italiana – ha spiegato Turco – ha la facoltà di fare aprire gli archivi diocesani dove sono nascoste alcune verità».
Oggi a Verona sono arrivate persone anche dall’estero e pure dagli Stati Uniti per denunciare gli abusi sessuali subiti da preti. «Devo dire – ha aggiunto il parlamentare radicale – che alcune Conferenze episcopali, quella belga, irlandese, americana, austriaca, hanno aperto questi archivi». «Non comprendiamo – ha concluso – questa censura da parte della Cei proprio nel momento in cui più che dal Vaticano, proprio Benedetto XVI continua a dire che bisogna fare opera di verità».
Turco ha quindi lanciato un appello alle autorità ecclesiastiche per «fare luce su alcuni gravi episodi di abusi sessuali avvenuti a Verona negli anni ’70 e ’80» ha detto riferendosi alle vicende del Provolo. La marcia ha preso il via nel pomeriggio proprio dalla sede dell’Istituto dove avvennero alcuni degli abusi denunciati dalle vittime e si concluderà in piazza Bra. «Il vescovo di Verona, monsignor Giuseppe Zenti – ha detto l’onorevole Turco – si era impegnato a fare opera di verità in questa vicenda, ma dopo tre anni non abbiamo visto nulla». «Rinnoviamo il nostro appello – ha aggiunto – a fare luce su alcuni episodi avvenuti tra gli anni ’70 e ’80 e rendere pubbliche queste vicende, in modo che possano trovare un momento di verità anche all’interno delle autorità ecclesiastiche». Il parlamentare radicale ha concluso annunciando la quarta giornata di memoria delle vittime di pedofilia clericale, che si terrà nel 2013 sempre a Verona.
A curai di Antonio Ilardo