La pasta di Gragnano alla conquista di ulteriori successi sostenuta dalla Regione Campania.
E’ stato presentato alla stampa, presso l’Unione Industriali di Napoli, il contratto di programma che vede finanziato, da parte della Regione Campania, il Pastificio Di Martino Gaetano e F.lli spa di Gragnano, per un ammontare di 7 milioni e 672mila euro. Ad illustrare, più nello specifico, ai numerosi giornalisti intervenuti, i contenuti di questo contratto di programma erano presenti l’on. Fulvio Martusciello, consigliere delegato alle Attività produttive e allo sviluppo economico della Regione Campania, il presidente dell’Unione Industriali di Napoli Paolo Graziano e l’amministratore del Pastificio Di Martino Gaetano e F.lli spa Giuseppe Di Martino. L’iniziativa, è di notevole importanza perchè da la possibilità a questa nostra azienda campana, leader nel settore, di aumentare la produzione, internazionalizzarla ancor più di come si propone ora già fortemente all’estero e realizzare un incremento di unità lavorative di 15 unità. Tutto questo avverrà nei 32 mesi previsti. Lo storico Pastificio Di Martino attivo dal 1912 con 2 stabilimenti nella città di Gragnano, emblema della pasta e con quattro linee produttive (2 di pasta lunga e 2 di pasta corta) opera anche nella città di Pastorano (Caserta) attraverso una sua nuova struttura entrata in funzione nel 2007 con una nuova linea di produzione di lasagne e nidi, e proprio questo stabilimento godrà principalmente degli euro destinati al contratto sopra citato. Va notato inoltre che dal 2012, anno del centesimo anniversario della fondazione del Pastificio, il gruppo Di Martino gestisce in fitto anche lo storico pastificio Amato di Salerno. Oltre all’incremento di occupazione, produzione ed internazionalizzazione, il programma darà una penetrazione in mercati esteri come Francia, Russia e Germania attraverso la partecipazione a fiere di settore.
A termine conferenza Di Martino ha affermato: “la centralità del piatto di pasta è quello che unisce un po anche tutte le eccellenze campane (olive, pomodori, formaggi ed altro, ma Gragnano ha una particolarità che ha il vino Doc di Gragnano e la pasta Igp di Gragnano e per quanto riguarda la pasta è l’unico marchio di qualità campano uno dei pochissimi in Europa che è legato a un singolo paese per cui la provenienza viene dalle cinta di un singolo paese quindi soltanto a Gragnano. La pasta che si fa a Gragnano, ha un disciplinare particolare molto restringente che utilizza soltanto acqua della falda acquifera di questa cittadina ed una serie di altri stringenti punti previsti sempre dal disciplinare. Nel caso specifico, quello che fa Gragnano, si candida ad essere un po anche il centro di comunicazione e centro di legame con tutto il resto della Campania per quello che riguarda le eccellenze, quindi marchi di qualità. La mia azienda ha una sede storica costruita nel centro di Gragnano nel 1912. l’attuale produzione insiste su 4 stabilimenti, quello di Pastorano, molto moderno dove è insediato l’investimento che è oggetto del contributo, poi c’è il pastificio Antonio Amato di Salerno che abbiamo prelevato, per ora in fitto, dove produciamo sia con marchio Amato che con altri marchi. L’ultimo stabilimento è poi una specie di Ferrari in questo campo. Nato circa sette anni fa, come puro esercizio di stile all’inizio e come azienda per fare produzione pilota, per poi diventare in realtà una vera e propria casa di eccellenza, che è il pastificio Dei Campi, un pastificio di piccolissime dimensioni che produce pasta per massimo 10.000 persone al giorno, fa il 60 % di export ed è un prodotto di altissima qualità non solo sulla provenienza delle materie prime e sul processo produttivo ma ha una serie di valori aggiunti che lo rendono un po impossibile ad imitarlo. La cosa che lo contraddistingue, è in primis che la materia prima è tracciata, ciò significa che dal pacco di pasta si può risalire al campo del chicco di grano, una cosa estremamente difficile. Questo lo si fa in quanto, nella coltivazione di quel tipo di grano, in quella particolare zona d’Italia, abbiamo rilevato che ci sono dei valori aggiunti ed è un processo particolarmente duro e lunghissimo, in quanto la natura ti da un raccolto l’anno e quindi tutti i possibili aggiustamenti, modifiche qualitative devono attendere almeno un anno prima di poter essere portati a termine e poi tracciarlo significa di essere in condizioni di metterlo infilato, stoccato in piccole quantità in posti vicini a li dove si raccoglie ed averne la certezza durante tutto l’anno. Poi si macina e si molisce soltanto il 50% del grano perchè solo quello raggiunge i livelli proteici che a noi vanno bene, cioè che superino il 15% e poi per ultimo c’è la fase di processo produttivo, quindi acqua sorgiva, acqua oligominerale di Gragnano ed è un processo che va alla metà più o meno anche della velocità dei pastifici artigianali, con una asciugazione lentissima su telai in legno, fatta in maniera statica, con un controllo esasperato per quello che riguarda sia il gusto che la consistenza, la tenuta in cottura e poi l’aroma, il profumo, perchè avere la possibilità di utilizzare dei grani che sono stati ben conservati e non mischiati insieme a grani esteri permette di avere una marcia in più, tanto è vero che la pasta utilizzata dai più grandi chef del mondo che si trova nei più importanti ristoranti al mondo è una pasta sconosciuta, perchè è un prodotto di assoluta squisività. In campo vendite all’estero abbiamo un 96% del nostro fatturato che quest’anno è stato di 65.000.000.00 di euro e contiamo di raggiungere gli 80. i paesi sono un po quelli del G7: Giappone, Stati Uniti, Inghilterra e Germania, Francia, Australia, Sud Africa, sono più di 40 i Paesi ma per lo più il fatturato viene da quelli del G8”
A cura di Cinzia Loffredo