“LA PAURA E’ BUGIARDA”
L’ultima fatica letteraria di Tiziana Beato mette a nudo le sue angosce di vita, fino alle sue più grandi conquiste
“I veli mano a mano cadono e scoprono una parte di me che non sapevo di possedere. Ricostruisco un pezzo alla volta, come un cyborg. Donna artificialmente psicoanalizzata con una serie di poteri che atterrano il nemico: silenzio, calma, ironia, gioia nel fare le piccole cose, tenerezza, commozione.” E’ perfuso di tanta emozione e coraggio l’ultimo lavoro della scrittrice Tiziana Beato, che nel suo “La paura è bugiarda” (Kairòs edizioni, collana Variazioni) in 98 pagine, affronta la paura del cambiamento.
Il libro è stato anche presentato lo scorso 5 Novembre, al Teatro Sancarluccio davanti ad un’affollata platea che ha ascoltato gli interventi della scrittrice Maria Rosaria Selo, del giornalista Luciano Scateni e dell’attrice Lalla Esposito, che ha dato voce ad alcune “stanze” del libro.
Tiziana, con semplicità e con un periodare accattivante ed appropriato, guida il lettore nel suo “io”, nei suoi pensieri e retro-pensieri. Ma il lettore non ha la sensazione di guardare dal “buco della serratura”, le profonde lacerazioni dell’animo e del pensiero di Giovanna/Tiziana, nel suo percorso di consapevolezza di sé, sostenuta dalla psicoterapeuta Vera Paolini.
Chi legge ha la sensazione di aver ricevuto un dono dall’autrice, che lo ha preso, per mano e guidato in un percorso che alla fine farà crescere consapevolmente anche lui.
L’autrice riesce a raccontarsi facendo l’esercizio più difficile: non quello fisico, ma quello mentale. La paura, infatti, nasce nella testa, prima che altrove. Ed il percorso di rinascita di Giovanna avviene attraverso un mentore, una sorta di guida, che come in una scalata di una montagna verso la vetta, lega a sé la paziente, assicurando la sua mente ed il suo “io” in un rapporto di fiducia, che diviene uno scambio per entrambe le protagoniste. Giovanna e Vera si fidano l’una dell’altra ed allora prendono fiato, guardano avanti già al prossimo incontro concludendo l’appuntamento con due rituali domande: “cosa mi lascia?” e “cosa si porta”.
Dopo aver letto il libro si ha la consapevolezza che quando la paura non è istintiva e immediata, ma è frutto di un ragionamento è sempre bugiarda. La paura può paralizzarti oppure farti muovere. Spesso mente. Sta a te capire quando ascoltarla e quando mandarla al diavolo come fa Tiziana Beato.
A cura di Angela Fabozzi